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Caccia alla dipendente col ciclo dopo aver trovato l’assorbente: la Conad “licenzia” la direttrice

Pubblicato: 28/04/2022 20:04

La Conad ha preso formalmente le distanze dalla direttrice della filiale di Pescara protagonista della gravosa vicenda relativa al ritrovamento di un assorbente usato, chiuso correttamente nell’involucro, ma dimenticato sullo scarico del water.

La direttrice, come denunciato dai sindacati, aveva chiesto ai capireparto i nomi delle dipendenti presenti al momento del ritrovamento, minacciando che avrebbe verificato lei stessa: Voglio il nome di chi oggi ha il ciclo mestruale ok? Sennò le calo le mutande io“.

La Conad “licenzia” la direttrice del supermercato di Pescara

L’azienda ha rilasciato un comunicato nel quale si legge: “In merito alla vicenda che vede coinvolto il punto vendita Conad Superstore di via Del Circuito a Pescara, Conad ha effettuato un’indagine interna su quanto accaduto. Accertate le responsabilità, la cooperativa Conad Adriatico, che rappresenta Conad nel territorio abruzzese, ha definito le modalità delle sanzioni per la società che gestisce il punto vendita, come previsto dal contratto di concessione dell’insegna“.

Si legge ancora: “Persone oltre le cose è la frase che riassume i valori dei soci Conad e rispecchia il modo in cui le persone Conad operano in tutte le strutture con il marchio Conad. Per questo Conad agisce sempre nel massimo rispetto delle proprie collaboratrici e dei propri collaboratori, sia sul piano normativo e professionale, sia su quello umano e valoriale, tutelandone i diritti e intervenendo prontamente e con decisione nel caso in cui questi diritti non vengano rispettati”.

Il punto vendita continuerà ad esistere

Anche Antonio Di Ferdinando, Amministratore Delegato della Cooperativa Conad Adriatico ha rilasciato un comunicato: “Non possiamo accettare un comportamento come quello che, purtroppo, abbiamo potuto accertare nei confronti delle collaboratrici del punto vendita di Via del Circuito a Pescara”.

Di conseguenza abbiamo deciso di procedere, come previsto dal nostro regolamento, alla risoluzione del contratto di affitto d’azienda. Daremo in ogni caso continuità alle attività del punto vendita garantendo il servizio ai clienti e il lavoro ai collaboratori.”

Il caso dell’assorbente sullo scarico del water

La vicenda, denunciata dai sindacati, risale allo scorso 14 aprile. Secondo quanto ricostruito la direttrice avrebbe trovato l’assorbente nel bagno degli spogliatoi. Dopodiché ha chiesto i nomi delle donne presenti in quella fascia oraria ai capireparto e di scoprire chi tra loro avesse le mestruazioni, minacciando anche sanzioni disciplinari.