Domenica pomeriggio il campo rom di Gianturco, a Napoli, ha preso fuoco. La colonna di fumo si è vista su tutto il capoluogo campano, mentre sulle cause effettive dell’incidente si continua ad indagare. Nell’incendio 130 persone avrebbero perso la loro dimora, ma i primi 50 sembrano essere già stati ricollocati in una struttura ricettiva allestita nell’ex scuola Grazia Deledda nel quartiere Soccavo, da tempo riconvertita a centro di accoglienza.
Incendio nel campo rom di Poggioreale
L’incendio è divampato attorno alle 17:30 di lunedì 1 maggio, con un’enorme colonna di fumo visibile dalla maggior parte della città. Il fuoco avrebbe rapidamente inghiottito tutto quello che lo circondava nell’ex mercato ortofrutticolo di Poggioreale, alimentato anche dall’esplosione di alcune bombole del gas, devastando macchine e baracche.
Secondo alcune indiscrezioni avrebbero preso fuoco alcuni cumuli di rifiuti, legno e plastica, ma fortunatamente non si sono registrati feriti o vittime. I Vigli del Fuoco sarebbero intervenuti rapidamente, con circa una dozzina di automezzi, a quanto riporta Fanpage, ma l’incendio non sarebbe stato facile da domare.
Campo rom in fiamme: 130 sfollati
Una volta domato completamente l’incendio che si è consumato nel campo rom di Gianturco, si sarebbe appurata dunque l’assenza di vittime e feriti. I danni alle strutture, però, sembrano essere stati ingenti, lasciando circa 130 persone senza una dimora. Il comune e l’assessorato al welfare di Napoli sono, però, già all’opera e sono riusciti a garantire soccorso ai primi 50.
Saranno accolti nell’ex scuola Grazia Deledda di Soccavo, da tempo convertita a centro d’accoglienza. “Si tratta di una prima risposta d’emergenza”, ha dichiarato l’assessore al welfare Luca Trapanese sempre a FanPage, “per i soggetti più fragili, nuclei familiari con anziani, minori e pazienti oncologici ai quali abbiamo offerto posti letto e pasti”. Nei prossimi giorni, invece, si dovrebbe decidere sulle sorti dei restanti 80 sfollati.