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Madre adottiva massacra di botte il figlio di appena un anno: gli inquietanti messaggi scambiati con il marito

Pubblicato: 04/05/2022 23:06

Una donna è accusata di aver ucciso di botte il figlio adottivo di appena 1 anno. Dai messaggi scambiati con il marito emergerebbe l’astio che la donna aveva nei confronti del piccolo: il racconto della tragedia.

Donna uccide il figlio adottivo a causa delle percosse: la tragedia

Il piccolo Leiland-James sarebbe morto dopo le terribili percosse ricevute dalla madre adottiva, così violente da portarlo al ricovero in ospedale con gravissime ferite alla testa. Aveva poco più di 1 anno di vita. La madre adottiva, la 38enne Laura Castle, si sarebbe ora dichiarata colpevole davanti al tribunale di Preston, nel Lancashire, dell’omicidio colposo del bimbo che le era stato affidato. Ha però respinto le accuse di violenza e crudeltà, sostenendo invece che Leiland-James sia caduto dal divano provocando così le terribili lesioni e l’arresto cardiaco che lo hanno portato alla morte. Le ferite rinvenute sul corpicino non sarebbero però state compatibili con la versione fornita dalla donna. Le indagini hanno poi rinvenuto alcuni messaggi inquietanti che la donna avrebbe scambiato con il marito nei mesi precedenti la tragedia.

I messaggi scambiati tra i genitori adottivi: “Non lo sopporto più

I cellulari della coppia di genitori adottivi sono stati sequestrati nel corso delle indagini e hanno rivelato l’astio che i due nutrivano nei confronti del piccolo. “Non lo sopporto proprio più ultimamente” avrebbe scritto la donna al marito, come riferisce la stampa estera. “È una palla di me**a”, “È una testa di ca**o” si sarebbe lamentata, ottenendo parole di supporto dal marito. Laura avrebbe confessato di aver picchiato il bambino già altre volte in passato, arrivando ad ammettere con l’assistente sociale di non amarlo affatto, fino al tragico epilogo avvenuto a gennaio 2021. Il piccolo Leiland-James era stato affidato alla coppia a partire da agosto 2020. In questi giorni i due hanno dichiarato la propria disponibilità a proseguire con il processo, mentre il tribunale ha evidenziato la situazione di estrema frustrazione della coppia, tra difficoltà finanziarie e l’incapacità di stabilire un legame affettivo con il bimbo. Frustrazione che sarebbe infine sfociata in vera e propria ostilità e aggressioni fisiche nei confronti di Leiland-James.