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Torino magica ed esoterica: i luoghi di magia bianca e nera per gli amanti dell’esoterismo e fan di Eurovision

Pubblicato: 06/05/2022 18:26

Il capoluogo piemontese, Torino, è anche conosciuta da molti come “città magica”. La metropoli è rivestita da molte leggende e miti, storia e misteri esoterici. Per esoterismo e magia si intendono quelle pratiche misteriose con cui si potrebbero dominare le forze naturali. Tradizionalmente, ci sono due tipi di magia: nera, ovvero quella volta verso il male, e la bianca, benefica. Torino sembra “possederle” entrambe. Si pensa infatti che la città faccia parte sia del triangolo magico nero (insieme a Londra e San Francisco) che del triangolo magico bianco (unita a Praga e Lione).

Torino città della magia: da dove nasce la credenza, la storia

Torino, fondata dai romani circa nel 28 a.C. con il nome di Augusta Taurinorum, era stata eretta per difendere i confini dell’impero. La città a quel tempo era divisa in zona est dove sorge il sole, parte rappresentata dalla “luce” quindi positiva, e una zona ovest dove invece tramonta il sole, zona dedicata a cimiteri e sepolture, quindi parte considerata “oscura”. Simboli di entrambe queste parti sono presenti in città, segni che stanno tra filone esoterico e spiritico scientifico e religioso.

La magia nera a Torino: i luoghi simboli dell’esoterismo

Piazza Statuto, soprannominata anche cuore nero di Torino, segnava la fine della città in epoca romana e poco più avanti venivano giustiziati i rei e si trovavano i luoghi di sepoltura. Dal momento che era il punto in cui tramontava il sole, venne considerata la parte più “sfortunata” della città.  Ancora oggi è presente la famosa Fontana del Traforo del Frejus, inaugurata nel 1879, con in cima un Genio Alato che per gli esperti di esoterismo rappresenta Lucifero che indica con lo sguardo la parte est – come a sfidare la luce. Nella piazza si trova anche un obelisco geodetico sulla cui sommità sorge un astrolabio e che per secondo alcuni indicherebbe il cuore delle potenze maligne della città.

In via XX settembre si trova invece l’edifico Palazzo Trucchi di Levaldigi, cui sono associate numerose storie e leggende legato soprattutto al suo portone, detto del Diavolo. Quest’ultimo, infatti, presenta un batacchio centrale con il volto del diavolo costruito nel 1675. La leggenda vuole che questo portone sia stato creato da Lucifero stesso per imprigionare uno stregone che aveva invocato forze oscure. Altre raffigurazioni sul re degli inferi sono gli occhi del diavolo in via Lascaris, nei pressi di Piazza Solferino. Qui si trova c’è un palazzo, in passato dimora dei massoni, sul cui perimetro esterno sono presenti strane fessure a forma di occhi.

I luoghi della magia bianca nella città di Torino

Per quanto riguarda invece la controparte “bianca” dell’esoterismo a Torino, Piazza Castello è sicuramente il punto più importante: qui sorge la fontana dei Tritoni del Palazzo Reale, l’epicentro dell’energia positiva, ultima parte di zona bianca dopo quella nera. Segue quindi la Gran Madre: le due statue all’entrata della chiesa rappresentano la Fede e la Religione, la prima indica la strada per la luce e la seconda regge tra le mani la coppa del sacro calice di Gesù. Altro luogo fondamentale per la magia bianca è la Fontana angelica di Piazza Solferino, di ispirazione massonica: qui sono raffigurate due statue figure femminili, la Primavera e l’Estate, e due figure maschili, Inverno e Autunno. In particolare, la statua raffigurante Inverno volge lo sguardo ad est, dove appunto sorge il sole. La fontana è considerata come monumento positivo anche per via del simbolismo positivista associato all’acqua, ovvero la conoscenza data agli uomini.

Magia bianca e nera riunite in un solo luogo: il Museo Egizio

Un luogo custodisce in sé sia magia nera che bianca: il Museo Egizio. Custodisce reperti degli antichi dall’alto “potere” sia positivo che negativo, tra cui anche oggetti appartenuti al Faraone Tutankamon (celebre per le sue maledizioni), uno solo esposto tra le sale e gli altri custoditi invece nei sotteranei. Presenti anche resti che riguardano il Faraone Thutmosi III, maestro nelle discipline esoteriche, regnante in Egitto nel 28 a.C. Quest’ultimi sarebbero carichi di energia positiva e benefica.