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Giornalista di Al Jazeera uccisa in Cisgiordania: per l’emittente sarebbe stata uccisa dalle forze israeliane

Pubblicato: 11/05/2022 09:12

È notizia di questi ultimi minuti, la morte di una giornalista, Shireen Abu Aqleh, uccisa nel nord della Cisgiordania durante uno scontro tra soldati israeliani e palestinesi. Un suo collega del giornale Al-Kuds è rimasto ferito negli scontri tra soldati israeliani e palestinesi a Jenin.

Giornalista di Al Jazeera uccisa

Da quanto riporta il ministero della Salute palestinese, la giornalista di al-Jazeera Abu Aqleh è stata raggiunta da un colpo d’arma da fuoco alla testa. AdnKronos riporta che la giornalista è rimasta uccisa durante un’operazione delle forze israeliane, mentre l’altro reporter, Ali Samoudi, sarebbe in condizioni stabili. La stessa al-Jazeera riporterebbe che il “video dell’incidente mostrano che è stata colpita alla testa” e che era lì perché “stava seguendo gli eventi a Jenin, in particolare un blitz israeliano quando è stata colpita da un proiettile alla testa“.

Il Jerusalem Post riporta di scontri tra le forze di sicurezza israeliane, che erano sul campo per una operazione di antiterrorismo, e “palestinesi armati”. A seguito degli scontri si starebbe valutando la possibilità che siano rimasti colpiti dei giornalisti.

Il secondo giornalista coinvolto, Ali Samodi, secondo il ministero della sanità, è stato colpito alla schiena ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

La reazione della presidenza palestinese dopo l’uccisione della giornalista

Dopo la notizia della morte della giornalista, la presidenza palestinese è intervenuta per condannarne l’uccisione definendola “un’esecuzione“. L’Autorità nazionale palestinese (Anp) avrebbe dichiarato attraverso una nota citata dall’agenzia palestinese Wafa che “il governo israeliano è totalmente responsabile di questo crimine odioso”, per poi sottolineare che quanto accaduto in queste ore “fa parte della politica quotidiana perseguita dall’occupazione contro il nostro popolo, la sua terra e i suoi luoghi santi“. La presidenza ha poi accusato Israele di “prendere di mira i giornalisti per nascondere la verità e commettere crimini in silenzio“.

Abbiamo offerto ai palestinesi ricerche mediche congiunte sulla triste morte della giornalista Shireen Abu Aqla. I giornalisti vanno protetti nelle zone di conflitto e abbiamo tutti la responsabilità di arrivare alla verità“, ha scritto invece su Twitter il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid.

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