Di Corrado Tedeschi abbiamo tutti in mente il sorriso, la risata contagiosa. Lontano dalla televisione da qualche tempo, continua a far parlare di sé e ad essere cercato nel mondo dello showbusiness ma non sembra facile a cedere.
Corrado Tedeschi: esordi e carriera in televisione
Il primissimo debutto di Tedeschi è sul campo: tenta di diventare un attaccante di successo e gioca nella Sampdoria calcio, che rimane la sua squadra del cuore. Nel frattempo però inizia a sentire il richiamo della carriera da attore. Studia e si diploma all’accademia del Teatro Stabile di Genova, poi inizia la gavetta in radio e tv private. Il programma Rai Musica d’estate segna l’esordio in televisione, al quale partecipa dopo aver vinto il concorso “Un volto per gli anni 80”. Su quell’episodio racconta “Al provino mi chiesero se fossi un deficiente o un genio”
Negli anni di M’ama non m’ama di Marco Predolin, si fa conoscere come concorrente, poco tempo dopo entra nelle stesse reti Mediaset da conduttore. Il primo incarico importante è la conduzione di Doppio Slalom su Canale 5. Da lì in poi solo esperienze di successo: Miss Italia con Marco Columbro. Animato da una fervente verve di showman, Tedeschi viene scelto per la conduzione del Raffaella Carrà Show insieme a Raffaella Carrà in persona. Poi uno dopo l’altro Studio Sport, Paese che vai con Licia Colò, Buona domenica con Lorella Cuccarini, Stranamore.
Corrado Tedeschi: cosa fa oggi e lo sfogo sulla televisione
Oggi Tedeschi continua a lavorare nello spettacolo, ma si occupa di teatro. Ha l’aria di un uomo pienamente realizzato e come tanti attori sembra preferire il palcoscenico al set. Ma conserva un po’ di amarezza nei confronti della televisione. In un podcast di Radio Deejay condotto da Edmondo Conti, Tedeschi racconta:
“Ci sono dei grandi misteri nella televisione: io faccio parte di quei misteri. Se lavorassero solo quelli che fanno ascolti io dovrei fare sempre il sabato sera, a vita. Ho fatto sempre più ascolti di quello che mi veniva richiesto, sempre. Perché a tanti venivano consentiti i flop, ad altri no?”. Una domanda che ha tutta l’aria di essere uno sfogo.