Nel 2019 Gabriele Marchetti partecipò alle registrazioni di una puntata di Ciao Darwin: doveva trattarsi di un’esperienza nuova e interessante, invece per lui fu la fine di tutto e l’inizio di un calvario che non è mai finito.
Camminando sui rulli scivolosi caratteristici del gioco, il 57enne scivolò e batté testa, spalle e collo contro il fondo della bassa piscina sottostante: oggi Marchetti è paralizzato dalle spalle in giù e delle indagini in corso stanno cercando di comprendere quale sia la responsabilità nell’incidente di Mediaset ed altri attori che ebbero un ruolo nell’organizzazione del gioco.
Ciao Darwin, forse a processo 4 persone
La Pm Alessia Miele ha chiesto che a processo vengano mandate 4 persone: due sono dirigenti di Rai, società Mediaset, una è un dirigente di Maxima, società che si occupava dell’attrezzatura, e una è di Sdl, azienda che si occupa di selezionare i concorrenti dello show. Le accuse a loro carico sarebbero, tra le altre, di lesioni gravissime. Si sta infatti indagando per capire se il gioco fosse strutturato in modo da essere troppo rischioso e se la vasca di “atterraggio” non fosse stata costruita in modo idoneo.
Ad un’intervista a Il Corriere della Sera, intanto, Marchetti ha raccontato di come la sua vita sia andata distrutta dopo l’incidente: “Per me è stato il crollo totale. Mi sono sentito disperato, come i miei familiari poiché ci siamo ritrovati da un giorno all’altro con la vita completamente stravolta. Dipendo totalmente da mia moglie Sabrina e mio figlio Simone per lo svolgimento di ogni atto quotidiano”.
Gabriele Marchetti su Paolo Bonolis: “Non mi ha mai cercato”
Gabriele Marchetti ha anche delle recriminazioni nei confronti di Paolo Bonolis, conduttore del programma: “Non mi ha mai cercato per sapere come sto. Neanche persone a lui vicine mi hanno mai contattato (…) Soltanto qualcuno della produzione all’inizio si è fatto sentire per telefono e per mail con la mia famiglia per conoscere la mia condizione fisica. Si sono messi a disposizione per ogni eventuale nostra necessità. Poi però non ci sono stati altri contatti”.