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È morto Eugenio Scalfari, addio al giornalista e fondatore di la Repubblica

Pubblicato: 14/07/2022 11:37

Il giornalista e fondatore di Repubblica si è spento all’età di 98 anni.

Morto Eugenio Scalfari: chi era il fondatore di Repubblica

Nato a Civitavecchia nel 1924, dopo aver fondato il settimanale l’Espresso nel 1955, nel 1976 fondò il quotidiano la Repubblica, che oggi è tra le più importante testate nazionali e che con lui divenne il più venduto quotidiano d’Italia. Non lasciò mai la sua creatura ma rinunciò alla direzione nel 1996 cedendola a Ezio Mauro, che la diresse per i dieci anni successivi. Scalfari da allora divenne editorialista della testata. Quello del giornalismo per lui non è stato un mestiere ma un’identità. Figlio di padre dannunziano, dopo la laurea in Giurisprudenza iniziò subito a scrivere per Il Mondo e l’Europeo. La sua anima però la trovò ne L’Espresso e la Repubblica, di cui divenne comunque direttore onorario. Proprio all’inizio della sua carriera giornalistica, subito dopo la laurea, sposa Simona De Benedetti, figlia del giornalista Giulio, da cui avrà due figlie: Enrica e Donata. Nel documentario Sentimental journey, proprio le figlie gli avevano chiesto cosa pensasse della morte. La risposta è forse in questo video pubblicato da Repubblica su Instagram, in cui Scalfari esordisce proprio domandandosi “Che cosa resta di noi? Che cosa noi tramandiamo?”. Il direttore allora sintetizza in una battuta forse la stessa visione della vita: “Non sono ateo, perché credo che ci sia una vita dietro la morte (…) Tutto quello che era vivo ed è morto si è trasformato in qualcosa che è vivente ma privo di individualità: è l’essere, un immenso deposito di energia”.

Eugenio Scalfari è morto: l’addio dei giornalisti di la Repubblica e la reazione del web

Campeggia nella home page del sito de la Repubblica la scritta “Ciao direttore”, un saluto accorato a cui segue l’editoriale a firma di Simonetta Fiori. “Sentiva di essere sempre un altro – scrive la giornalista – un’orchestra con le sue armonie e i suoi contrappunti, molti strumenti all’opera contemporaneamente (…) Guai a inciampare nell’armonia totale”. A dirgli addio le più grandi firme del giornale: da Ezio Mauro a Massimo Giannini passando per Natalia Aspesi, che gli ha dedicato un editoriale su Repubblica. Per molti la visione di giornalismo di Scalfari era profondamente legata alla sua concezione dello Stato e dell’impegno politico. Con questa lente, quindi va letto il saluto di Massimo Giannini, ex editorialista di Repubblica e oggi direttore de La Stampa: “Ciao Direttore, con te se ne va la nostra storia, la nostra anima, la nostra Repubblica”.

Ultimo Aggiornamento: 14/07/2022 12:10