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Gigi D’Alessio, quanto guadagna il cantante partenopeo: le polemiche sul cachet da urlo dell’ultimo concerto

Pubblicato: 02/08/2022 17:19

Gigi D’Alessio è uno degli artisti italiani più popolari nel nostro Paese e all’estero. Va da sé che, più si è popolari, maggiore è il cachet che si riceve per tenere un concerto in una determinata località. Di solito i compensi dei cantanti non vengono mai rivelati, ma è inevitabile che i rumor e le indiscrezioni a volte possano scatenare polemiche a non finire. È quanto accaduto, ad esempio, per il concerto di Gigi D’Alessio a Pratola Serra, in Irpinia, quando si levarono numerose proteste nei confronti del cantante campano per il maxi cachet pagato dagli sponsor per averlo sul palco. A seguire scopriremo quanto Gigi D’Alessio guadagna per cantare a un concerto.

Il maxicachet percepito da Gigi D’Alessio per il concerto a Pratola Serra

Per il concerto di Gigi D’Alessio a Pratola Serra, in Irpinia, il cachet è stato pari a 80.000 euro. Da qui le feroci critiche rivolte sui social all’amministrazione comunale guidata allora dal primo cittadino Emanuele Aufiero. Ma la domanda vera è: di questi 80.000 euro, quanti soldi sono entrati nelle tasche del cantante? Rispondendo a muso duro alle critiche piovute in quell’occasione, D’Alessio ha da subito chiarito che il comune non abbia versato un euro, ma che i soldi siano stati investiti esclusivamente dagli sponsor.

Oltre a questa doverosa premessa, il cantautore napoletano ha informato gli haters che di quei 80.000 euro, 16.000 euro fossero soltanto per l’Iva. E poi, dei 64.000 euro che restavano, il cantante doveva pagare l’intera macchina responsabile dell’organizzazione del palco, della riuscita del concerto e della sua sicurezza. Tradotto in spiccioli, ciò che resta al cantante è meno della metà dei famosi 80.000 euro pagati dagli sponsor per averlo sul palco live.

Gigi D’Alessio risponde alle polemiche

Gigi D’Alessio, volendo liquidare le polemiche con una battuta alquanto azzeccata, ha affermato che “qua stiamo sempre uno a cantà e 400 a mangià”, spiegando come dietro l’organizzazione di un concerto ci siano tantissime persone che contribuiscono al risultato finale e che vanno pagate. Tra le altre cose, D’Alessio aveva anche criticato i giornalisti, colpevoli di voler ricamare un po’ troppo su questa vicenda.