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Gian Maria Volonté: tutto sulla vita, la morte e le curiosità sul grande attore italiano

Pubblicato: 05/08/2022 12:42

Gian Maria Volonté è stato un grande attore della storia del cinema italiano, protagonista di molti film western diretti da Sergio leone, che gli hanno permesso di conquistare una fama internazionale. Un film interpretato da Gian Maria Volontè nel 1970 e intitolato “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, vinse dei premi importanti come l’Oscar nell’anno successivo nella categoria Miglior film straniero e il Gran Prix Speciale della Giuria nel corso del 23esimo festival di Cannes. Gian Maria Volonté è stato anche regista di film che trattavano dell’impegno civile.

Gian Maria Volonté e la morte: l’ultimo film

La morte di Gian Maria Volontè avvenne sul set di un film che stava girando in Grecia intitolato Lo sguardo di Ulisse, con la regia del greco Theo Angelopoulos, nel quale l’attore italiano aveva un ruolo di rilievo, che dopo la sua morte è stato dato a Erland Josephson. L’ultimo film di Gian Maria Volontè fu poi dedicato alla memoria dell’attore. La morte avvenne a Florina e fu provocata da un attacco cardiaco che non lasciò scampo. Prima della sua morte l’attore aveva recitato nel film Tiranno Banderas, sotto la regia di Josè Garcia Sanchez e girato nell’isola di Cuba. Il suo ultimo film girato in Italia si intitolava Una storia semplice, tratto da un libro scritto da Leonardo Sciascia, e diretto da Emidio Greco, nel quale Gian Maria Volontè interpretava il ruolo di un vecchio professore.

Dove si trova la tomba di Gian Maria Volonté

Gian Maria Volonté è sepolto nel cimitero di La Maddalena, in Sardegna. Una volontà dello stesso attore che amava molto il territorio della Gallura e aveva anche dato il nome di Arzachena alla sua barca con la quale si recava spesso all’isola di La Maddalena. Una volontà che l’attore aveva espresso pochi mesi prima della sua morte. La lapide della sua tomba, che si trova sotto ad un albero, è stata realizzata utilizzando del granito sardo ed ha una forma di barca a vela. Sopra la lapide sono incise le parole di un poeta francese, Paul Valery, “Si alza il vento, bisogna tentare di vivere”. L’amore dell’attore nato a Milano per quella terra e le sue acque cristalline era nato grazie ai racconti che gli aveva fatto l’amico Franco Solinas verso la fine degli anni ’60.