Vai al contenuto

Luca Barbarossa, la crisi economica e l’aiuto inaspettato: “Anni difficili, mi sono rimesso a suonare nei locali”

Pubblicato: 09/08/2022 11:55

Luca Barbarossa è stato un cantante di grande popolarità: il suo terreno dominante è stato il palco dell’Ariston al Festival di Sanremo, avendo partecipato 9 volte ed avendo vinto una di queste. Anche il cantautore comunque ha avuto momenti di grandissima difficoltà, soprattutto economica: ad aiutarlo a risollevarsi sono stati due grandi colleghi ed amici.

Tra gli anni ’80 e gli anni ’90 la carriera di Luca Barbarossa procedeva tra alti e bassi. La sua idea di cantautorato era diversa da quella che, a quanto pare, piaceva al pubblico. “Io volevo fare quello impegnato” ha confessato il cantante a Il Corriere della Sera. Alla fine, a salvarlo, fu il consiglio di due grandissimi: Gianni Morandi e Lucio Dalla. Furono loro ad andare da un Barbarossa ormai sul lastrico e dirgli: “Devi toglierti la puzza sotto al naso”.

Luca Barbarossa, la crisi economica: “Mi sono rimesso a suonare nei locali”

La sua situazione economica in quel momento era disastrosa: “Sono stati anni difficili, mi sono rimesso a suonare nei locali, avevo quel briciolo di nome che mi permetteva di non fare piano bar. Non arrivavo a fine mese. Per farmi abbassare l’affitto ho ridato indietro una stanza alla proprietaria dell’appartamento. L’angoscia di rimanere senza soldi l’ho sempre avuta, forse come tutti quelli che sono andati presto via di casa”. Da quel momento la sua carriera ha svoltato, ed è riuscito a risollevarsi anche economicamente. Oggi Barbarossa lavora prevalentemente in Radio con Radio2 Social Club, che ha da anni ottimi ascolti.

Di uno dei due miti della musica che lo aiutarono, Dalla, ricorda il piglio umile e la maestria di una volta che andò in radio: “In radio si viene gratis. Lucio era un gigante. Il manager avrebbe potuto dire: “Canta un solo pezzo e lo paghi”. Invece Lucio si è seduto, la sigaretta accesa, ha chiesto: ‘Cosa volete che canti, Caruso?’. Eravamo increduli. Tornò spesso. Non faceva questo mestiere per soldi, ma perché gli dava gioia“.