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L’Academy chiede scusa a Sacheen Littlefeather: il comunicato 50 anni dopo l’Oscar rifiutato da Marlon Brando

Pubblicato: 16/08/2022 17:41

L’attivista apache Sacheen Littlefeather si era presentata alla cerimonia di consegna dei premi Oscar al posto di Marlon Brando, che aveva deciso di rifiutare il riconoscimento come migliore attore per l’interpretazione ne Il padrino. Durante il suo discorso, fischi e offese le arrivarono dal pubblico ma le autorità della cerimonia non intervennero a difenderla. A distanza di 50 anni da quell’episodio, l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences si scusa con l’attivista attraverso un comunicato.

Le scuse dell’Academy a Sacheen Littlefeather

Nel torrido lunedì di ferragosto, il sito dell’Academy Awards ha pubblicato un comunicato in cui annuncia che il 17 settembre 2022 terrà un evento di “Conversazione, riflessione, guarigione e celebrazione con Sachen Littlefeather”. L’iniziativa, nasce proprio dal bisogno dell’Academy di scusarsi con l’attivista per l’esperienza vissuta 50 anni fa, quando tenne un discorso di protesta a nome di Marlon Brando con cui l’attore rifiutava l’Oscar per The Godfather, Il Padrino. Durante il discorso, durato appena un minuto e volto a far sentire per la prima volta nella storia del Cinema le ragioni dei nativi americani, l’attivista era stata fischiata e offesa. In seguito a quell’episodio, anche la sua carriera era stata compromessa “Quel momento l’ha portata a essere professoinalmente boicottata, aggredita e vessata personalmente , discriminata negli ultimi 50 anni” – si legge sul sito dell’Academy. Ora Littlefeather riporterà la sua esperienza per “riflettere sulla sua provante esperienza agli Academy Awards nel 1973“. Le scuse in realtà sono arrivate lo scorso giugno, ma il comunicato che diffonde la notizia e anticipa l’evento è stato pubblicato lo scorso 15 agosto. “Non avrei mai pensato di vivere abbastanza per vedere il giorno in cui si sarebbe tenuto questo evento – ha dichiarato Littlefeather dopo avere accettato le scuse e l’invito – è un sogno divenuto realtà. È profondamente incoraggiante vedere quanto è cambiato da quando non ho accettato l’Oscar 50 anni fa. Sono orgogliosa di ogni persona che apparirà sul palco”. Lei infatti era stata la prima nativa-americana a solcare il palco degli Academy Awards nel 1973.

L’episodio di 50 anni fa: Sacheen Littlefeather sul palco dell’Academy al posto di Marlon Brando

In un lungo discorso di cui solo un estratto fu letto alla cerimonia degli Academy Awards, Sacheen Littlefrather condannava l’atteggiamento discriminatorio dell’industria del cinema nei confronti dei nativi americani. “Sono apache e sono presidente della National Native American Affermative Image Committee – aveva esordito sul palco – Sono qui al posto di Marlon Brando questa sera, mi ha chiesto di dirvi, in un lungo discorso che non posso condividere integralmente per via del tempo ma che condividerò con la stampa in seguito, che con grande dispiacere non può accettare questo premio molto generoso”. Quindi l’attivista aveva spiegato molto sinteticamente il motivo della decisione di Brando, accendendo per la prima volta un faro sulla condizione di marginalità vissuta dai nativi americani anche nell’industria del cinema. “Le ragioni di questo rifiuto – aveva spiegato parlando a nome di Brando – sono il trattamento degli indiani di America oggi da parte dell’industria dei film e in televisione, nonché con i recenti accadimenti di Wounded Knee. A quel punto l’attivista, modella e attrice era stata fischiata dal pubblico in sala, ma dopo qualche secondo aveva concluso: “Prego che in futuro i nostri cuori si incontreranno con amore e generosità”. Proprio in quei giorni, infatti, era in corso un’occupazione pacifica a Wounded knee, in South Dakota a opera degli indiani Lakota. Il precedente storico, risale al 1890, quando centinaia di nativi americani vennero ammazzati in quello che fu tra gli ultimi scontri delle Guerre indiane. Oggi la società che consegna gli Oscar si scusa con Littlefeather e l’attivista risponde con ironia: “Noi indiani siamo persone pazienti: sono passati 50 anni”.

Ultimo Aggiornamento: 16/08/2022 17:43