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Saverio Raimondo nel ciclone, sul bodyshaming: “Mi sono masturbato sulle foto di Emma”

Pubblicato: 07/10/2022 15:24

Secondo Saverio Raimondo il modo migliore per combattere il bodyshaming è la masturbazione. Sembra una battuta strana, ma non lo è; in un monologo andato in onda a Le Iene, Saverio Raimondo ha voluto affrontare il tema delle donne vip criticate per il loro aspetto fisico e, nel tentativo di stare dalla loro parte, ha fatto delle dichiarazioni che, a dirla con un eufemismo, non sono piaciute al pubblico.

I casi citati: Emma Marrone e Vanessa Incontrada

Nel parlare di bodyshaming Saverio Raimondo cita due casi che furono all’epoca dei fatti molto discussi dall’opinione pubblica. Il primo riguarda Emma Marrone e la sua partecipazione a Sanremo di quest’anno, nel corso della quale sfoggiò dei look di Gucci che prevedevano calze a rete con dei peculiari ricami, e spacchi molto profondi. All’epoca sulla graticola finì Davide Maggio che aveva commentato: “Se hai una gamba “importante” eviti di metterti le calze a rete”. Emma, in quel caso, aveva controbattuto con un video in cui diceva: ”Mi rivolgo soprattutto alle ragazze, a quelle giovanissime: evitate di ascoltare o leggere commenti del genere. Il vostro corpo è perfetto così com’è, dovete amarlo e rispettarlo e soprattutto dovete vestirvi come vi pare, sia che abbiate gambe importanti o meno. Anzi, con le calze a rete abbinate anche una minigonna e mostratele queste gambe importanti. E questo mi fa rendere conto che la mia canzone, oltre a essere bellissima, a quanto pare era necessaria a Sanremo perché è ancora necessario parlare di femminismo e di donne e del rispetto delle donne”.

Il secondo caso di cui Raimondo ha parlato è quello del bodyshaming fatto a Vanessa Incontrada, spesso criticata dai follower e non solo per i suoi chili di troppo e per le copertine in cui mette in evidenza il suo nuovo corpo, acquistato nel corso del tempo e dopo la gravidanza. 

Saverio Raimondo, il bodyshaming e la masturbazione: arrivano le critiche

L’intento di Raimondo era anche giusto, e cioé delegittimare il bodyshaming. Sono le parole con cui lo ha fatto, ad essere criticabili: “Prendiamo il caso delle gambotte di Emma (…) C’è stato un uomo che ha commentato il fatto che non sarebbe dovuta scendere la scale dell’Ariston con le calze a rete in quanto ha, appunto, le “gambotte“. Un commento giudicato sessista, tanto che Internet si è sollevato. Ebbene, io per esprimere le mia solidarietà nei confronti di Emma e per fare la mia personale lotta al patriarcato, sono andato online, ho cercato le foto di Emma con le calze a rete e, quando le ho trovate e le ho viste mi ci sono masturbato sopra”.

Non contento, ha rincarato la dose sul caso Vanessa Incontrada: ”Anche quando Vanessa Incontrada ha fatto copertina in cui si è mostrata nuda e grassa su Vanity Fair. E’ un gesto inclusivo, è una goccia nel mare, mi rendo conto… Anche se, nel mio caso, erano molte gocce… Ma è il gesto più inclusivo che maschio etero possa farei nei confronti dei corpi non conformi”.

Su Twitter è arrivata subito la reazione di Dalila Bagnuli, attivista di bodypositive, che ha scritto: “Non siamo valide solo quando riceviamo la vostra approvazione sessuale. O le vostre seg***. Se volete saperla tutta, ci fa schifo pensare che vi meniate il pi***** sull’immagine delle nostre cosce”.