Per Emma Marrone la morte del padre è stata un trauma enorme, che ha condizionato la sua vita ed il suo modo di fare musica. In un’intervista, la cantante ha parlato del tragico momento in ui ha saputo che il padre non c’era più: un momento molto drammatico, scolpito nella sua mente.
Emma Marrone e i figli: “La scelta ce l’ho”
A Vanity Fair, Emma Marrone si è aperta su temi estremamente delicati, come la maternità: per lei, ex malata di cancro, la possibilità di avere un figlio si è assottigliata a causa delle cure a cui si è dovuta sottoporre: “La prima volta l’ho presa come un fatto che poteva capitare, con le altre è stato più complicato, l’ho curato ma poi ho detto: basta, leviamo l’ovaia.
Potrei ancora avere un figlio, ma la priorità per me è la musica”. Le sue possibilità non sono ridotte all’osso, e non intende giudicare chi fa la scelta di ricorrere alla gestazione per altri: “Non ho resistenze ideologiche, ma la scelta ce l’ho: se volessi potrei ancora farlo da me con la fecondazione. In Italia però devi essere per forza una coppia ed è una visione della genitorialità medievale. Perché devo avere un partner per essere madre? Prima ti dicono: non fate abbastanza figli, poi provi a farli e ti mettono mille ostacoli”.
Emma non ha comunque paura di rimanere sola: “Ma che uomini? Quelli della mia generazione sono deboli e spaventati, indecisi. Hanno paura delle donne autonome e forti. È come se noi avessimo fatto un passo avanti per essere più libere e loro nel frattempo siano ancora nello stesso punto di prima. A volte mi ritrovo con le amiche e diciamo tutte la stessa cosa: trovare un uomo che non abbia paura di noi, di quello che siamo state capaci di diventare, è molto difficile”.
La morte del padre, il momento terribile:
Di uomo nella sua vita ce n’è ancora uno però, o meglio: il ricordo di lui.
Rosario, il padre, è morto di leucemia l’anno scorso. “Quando è morto io ero via un paio di giorni, l’avevo sentito la sera prima, ‘prendo un volo domattina e alle 13 sono già con le gambe sotto al tavolo’. Ti aspetto, mi ha risposto. Invece al mattino era morto. Quando ho visto il numero di mio fratello ho capito subito, dall’altra parte sentivo le urla di mia madre, è stato terribile. E io non c’ero”. Secondo Emma Marrone, anche questo non è stato un caso: “Non ho rimpianti. Credo anzi che sia un suo regalo. Sentiva che sarebbe morto e sono convinta che mi abbia voluto risparmiare dalla sua morte, in modo che lo ricordassi vivo e felice nella chiamata della sera prima”.