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Maria Teresa Ruta, come scoprì i tradimenti di Amedeo Goria: l’agenda delle “amanti”, cosa c’era scritto

Pubblicato: 14/08/2023 12:41

Maria Teresa Ruta e Amedeo Goria sono stati sposati dal 1987 al 2004, hanno avuto due figli –Guenda e Gian Amedeo– ed una relazione piuttosto turbolenta, soprattutto per via delle relazioni extraconiugali di lui. Goria è infatti noto per vi suoi tradimenti e soprattuto per la metodica con cui conservava tracce di essi, ormai passata alla storia.

Maria Teresa Ruta e i tradimenti di Amedeo Goria: il racconto

A Il Corriere della Sera, sotto il cielo sereno della sua relazione armoniosa con il marito Roberto Zappulla, Maria Teresa Ruta ricorda il passato tormentato con Amedeo Goria che, quando lo conobbe, le ricordò un “cucciolo abbandonato”. Si ricorda così i primi momenti di conoscenza: “Un redattorino di Tuttosport che mi passava i numeri giusti. Mi faceva tenerezza, sempre dietro alla scrivania, balbettava perla timidezza. Gli dissi: ‘Sbagli a prendere fiato, perché facevi i 400 ostacoli, prova così’. Funzionò. Non era bello, però aveva l’aria del cucciolo abbandonato”.

Amedeo Goria, quando si innamorò di Maria Teresa Ruta e perché non funzionò

Il cucciolo abbandonato si innamorò, anche se non seppe rimanere fedele: “Mi giurò: ‘Sono innamorato davvero, per te potrei anche fare un matrimonio bianco, non ho fretta’. Di sicuro è stato un matrimonio d’amore. Con il senno di poi avrei dovuto chiudere anche il terzo occhio per non vedere le sue marachelle, specie quando partiva in trasferta con le squadre”. Dei tradimenti dell’ex marito oggi Maria Teresa Ruta ha un’idea quasi tiepida: “Erano ingenuità, dovute alla sua insicurezza cronica, ma allora le ho vissute come un affronto e a un certo punto non ho più perdonato”. Celebre fu il ritrovamento dell’agenda in cui erano contenuti i numeri di telefono delle “altre”: “A volte Amedeo faceva il cascamorto con le altre persino davanti a me, era incorreggibile (…) Per carità, forse l’ho trascurato anch’io, troppo presa dal lavoro. Scoprì tutto grazie “a un’agendina nera di cui favoleggiavano i colleghi. C’erano annotati almeno duemila numeri di telefono, solo di donne, in tutto il mondo, con accanto le stelline del punteggio”.