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Woody Allen, le pesanti accuse sul red carpet a Venezia

Pubblicato: 05/09/2023 08:50

La presenza di Woody Allen al Festival del cinema di Venezia ha dato lustro all’evento. Ma non tutti la pensano così. Un gruppo di persone si è presentato per protestare appositamente contro di lui. Il motivo?Le accuse di molestie sessuali dalle quali il regista è stato totalmente scagionato per due volte. Secondo i protestanti, Woody Allen è stato protetto in quanto artista, mentre sarebbe veramente colpevole.

Woody Allen contestato a Venezia, accusato di essere uno stupratore

Una trentina di persone, soprattutto ragazze, lo hanno atteso dietro le transenne per guardarlo in faccia e urlargli: ”Stupratore!”. Questo il grido delle contestatrici mentre il regista attraversava il tappeto soffermandosi davanti ai flash dei fotografi. La vigilanza ha poco dopo allontanato il gruppo, che urlava: ”Abbasso il patriarcato!”. Da parte sua non c’è stata alcuna reazione, si è fatto fotografare e poi è andato via senza dare importanza alle contestazioni. È anche probabile che il regista non si sia accorto di nulla, visto che era impegnato al momento dello sfogo delle protestanti. Inoltre se da una parte c’era chi urlava contro di lui, all’altra c’era chi lo acclamava: e questi erano nettamente in maggioranza.

“Spegnete i riflettori sugli stupratori”, hanno gridato un gruppo di donne, ma anche alcuni uomini. Le contestanti hanno protestato tra il Palazzo e il Casinò di Venezia, alcune mettendosi a seno nudo. Oltre alla protesta verbale, anche un volantino. In questo foglietto hanno sottolineato che al Festival, vengono presentati i film di tre persone che sono state coinvolte in procedimenti penali per casi di abusi e violenze sessuali: Roman Polanski, Woody Allen e Luc Besson. “Quest’anno la Biennale del cinema di Venezia ha scelto di dare spazio a registi coinvolti in vicende di violenze sessuali contro donne, anche minorenni – si legge nel volentino -. Le scuse, accampate dal direttore della Mostra Alberto Barbera, seguono il vecchio copione della distinzione tra uomo, responsabile davanti alla legge, e l’artista il cui genio non è mai giudicabile poiché superiore e libero da responsabilità terrene. Non fareste mai sfilare sul red carpet chi ha agito, solo per citare gli ultimi casi, gli stupri di Palermo, Caivano e Milano”, riporta il manifesto Il giornale.