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L’Europa lo vuole, perché il piccolo Renzi può ancora diventare grande

Pubblicato: 07/09/2023 05:50

Il motto dei Templari alle Crociate era “Dio lo vuole. In un’Europa più laica, che a volte si dimentica le sue radici cristiane, arriva la candidatura di Renzi alle europee al motto “l’Europa lo vuole”. Lo vuole il senso di appartenenza, intende, ad un’idea e a un progetto, alla sua sopravvivenza messa a rischio da sovranismi e guerre. E poi lo vuole pure Macron, ultimo dei gran maestri dei templari europei che come Jacques de Molay tenta di resistere ai nazionalismi. Renzi, e pure Tajani, dichiarano di essere contrari all’abbassamento della soglia al 3% per le europee proposto dalla Meloni. Perché Renzi dichiara questa cosa? Per la sua spavalderia fiorentina? Per presunzione?

Renzi Europa Macron

L’ex premier dichiara che se il suo nuovo Centro non supera il 4% non ha alcuna funzione politica. E questo è lapalissianamentevero. Ma come pensa di riuscirci? Da tempo ha costruito una reteterritoriale che supera Italia Viva, dalla Moratti a Cateno De Luca, da Pizzarotti da Parma al mitico ed elegante Claudio Signorile da Taranto. Il rassemblement è variegato sul piano delle origini politiche, pertanto ha presentato il nuovo nome del cartello elettorale, il Centro. Non è un nome invero nuovo, ma ha il pregio della neutralità ideologica. Il Centro ognuno lo può declinare come vuole rispetto all’orientamento personale originario. Ma è solo questo il piano? 

Renzi sa che FI è un soggetto aggredibile, morto il Fondatore Silvio Berlusconi. Il quale non era solo il leader, ed il finanziatore, ma era anche il campione dei voti alle europee, presentandosi in più circoscrizioni, dalle Alpi alle Piramidi italiche. Per cui il messaggio che manda a Tajani è chiaro. O tento di prendermi i vostri voti in libertà per carenza di leadership, e tutto si può dire del temibile fiorentino ma certamente non che gli manchi la “cazzimma”, oppure facciamo una fusione. Con chi? con Italia Viva?

No. Con un più duttile e rassicurante cartello di centro, un modo per rassicurare i soloni del PPE, preoccupati di perdere la Von der Leyen. Il listone unico consentirebbe al neo segretarioTajani, in vista congressuale, con molti nemici interni dietro le quinte, di sfangare l’asticella del contenimento delle perdite nel dopo Silvio. Dandogli un ruolo di federatore inclusivo. In quest’ottica si capisce il ruolo di Macron, opportunamente citato da Renzi, quale garante nei confronti dell’alleato PPE, e quindi di Tajani fedelissimo del primo partito europeo. Inoltre non potendo Macron avere un ruolo nella nuova Europa a chi delegare questo compito, che richiede rapporti ed esperienza internazionale, se non al Machiavelli di Rignano

Fantapolitica? L’Europa lo vuole. 

Ultimo Aggiornamento: 08/09/2023 14:41