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Ennesimo terremoto a Napoli, 10 anni di scosse nei Campi Flegrei: cosa sta succedendo

Pubblicato: 08/09/2023 08:56

La scossa di terremoto ha colpito la zona tra Napoli e Pozzuoli nella serata di ieri, giovedì 7 settembre 2023, alle 19,45. Secondo gli esperti, questa scossa è stata la più forte negli ultimi dieci anni. Molte persone hanno sentito la terra tremare e sono scese in strada. Dal 2012 ad oggi, i fenomeni sismici registrati nella zona dei Campi Flegrei sono continui. Qual è il motivo? La spiegazione dell’esperto.

Terremoto a Napoli ieri 7 settembre 2023: scossa di magnitudo 3.8

La forte scossa di magnitudo 3.8 ha allarmato i residenti, che sono usciti dalle proprie abitazioni. Il terremoto è stato sentito, oltre per la magnitudo anche perché la profondità è stata di circa due chilometri. L’epicentro del fenomeno è stato calcolato nell’area degli Astoni, un’oasi naturale tra Napoli e Pozzuoli. Nonostante la potenza del terremoto, non si riportano danni a persone o cose. La zona è costantemente sotto controllo dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Questo perché da anni si verifica il fenomeno dello sciame sismico. L’ultimo terremoto si era verificato a inizio settimana.

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Perché si verificano tanti terremoto nei Campi Flegrei: cos’è lo sciame sismico

Il vulcanologo Giovanni Macedonio, dell’INGV ed ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv ha spiegato a L’Ansa, il perché della frequenza dei terremoti nei Campi Flegrei. Secondo l’esperto tutto è cominciato “fra il 1983 e il 1984, quando il suolo si è sollevato in modo molto rapido e il fenomeno è stato accompagnato da circa 16.000 terremoti in due anni, frequenti ma piccoli, di magnitudo inferiore a 3”, ha rivelato. Negli anni successivi il territorio si è nuovamente abbassato per poi ricominciare ad alzarsi nel 2012 e il processo continua a distanza di 11 anni. Un sollevamento accompagnato da terremoti di lieve intensità nell’area di Pozzuoli, sia in mare. “Sull’area dei Campi Flegrei c’è un’attenzione continua. C’è infatti un’allerta gialla: vuol dire che c’è un’attenzione scientifica continua, con un monitoraggio 24 ore su 24 da parte dell’Ingv e dell’Osservatorio Vesuviano. Osserveremo l’evoluzione della situazione, per capire se il processo di sollevamento stia subendo delle accelerazioni”, ha spiegato Macedonio.