L’atroce dolore di una famiglia distrutta, la morte inaspettata di una giovane vita, e infine la speranza che nasce dalla tragedia grazie al gesto altruista della donazione degli organi. Questa è la storia di Cathy Kassis, una bambina di soli 5 anni di Bathurst, in Australia, che ha lasciato questo mondo molto troppo presto a causa di una serie di diagnosi errate.
La prima diagnosi errata è stata fornita dal medico di famiglia, seguita dalla stessa conclusione tratta dai medici del pronto soccorso. In entrambe le occasioni, le è stato diagnosticato un comune raffreddore. Ma le condizioni di Cathy non hanno fatto altro che peggiorare. Dopo che la piccola ha iniziato a mostrare segni di problemi respiratori e perdita della voce, è stata portata d’urgenza al pronto soccorso, dove le è stato effettuato un test per il COVID-19 e il virus respiratorio sinciziale (RSV). Con entrambi i risultati negativi, i medici hanno ritenuto fosse un’infezione virale e l’hanno rimandata a casa.
Ma la tragedia ha colpito pochi giorni dopo. Cathy è svenuta tra le braccia della madre, con le labbra che avevano assunto un colorito blu. Portata d’urgenza al Westmead Children’s Hospital, dopo 78 minuti di tentativi di rianimazione, è stata dichiarata cerebralmente morta. E solo allora è emersa la tragica verità. Un tampone ha rivelato la presenza dello Streptococco A, una infezione batterica mortale, ma che se diagnosticata in tempo, può essere trattata con antibiotici.
Sutton, il padre di Cathy, ha raccontato ai media locali del suo crescente senso di preoccupazione e dell’intuizione che qualcosa non andasse sin dall’inizio. Tuttavia, le sue paure sono state inizialmente messe da parte dai medici.
Ma dal cuore spezzato di questa famiglia è sorta una luce di speranza. Decidendo di donare gli organi della loro amata figlia, hanno dato una seconda chance a tre giovani vite. Una decisione che, pur nata dalla tragedia, dimostra una forza d’animo e un amore immenso.
In una società sempre più moderna e avanzata dal punto di vista medico, questa tragedia ci ricorda quanto sia fondamentale continuare a formare e informare adeguatamente il personale sanitario, garantendo che errori del genere non si ripetano in futuro.