Nelle ultime ore, la tragedia ferroviaria a Brandizzo ha preso una svolta decisiva con l’avviso di garanzia emesso per sette persone e una società, tutti coinvolti nella gestione e sorveglianza della linea ferroviaria in cui si è verificato il disastro.
Franco Sirianni, fondatore della ditta Sigifer, aveva nutrito il sospetto di essere coinvolto sin dall’inizio, e martedì sera, quel timore si è trasformato in realtà. L’avviso di garanzia è stato esteso non solo a lui ma anche ai vertici chiave dell’azienda, Daniele e Simona Sirianni, e al direttore tecnico Christian Geraci. La società Sigifer è stata anch’essa coinvolta nell’inchiesta. I nomi degli indagati si aggiungono a quelli di Antonio Massa, tecnico di Rfi, e Andrea Gibin, caposcorta Sigifer, entrambi accusati di dolo eventuale.
Franco Sirianni è stato allertato dalla gravità della situazione quando Christian Geraci lo ha chiamato la notte della tragedia, riferendogli la terribile notizia. Sirianni si è affrettato sul luogo e ha pianto per la tragedia che si era verificata.
Il fondatore e direttore generale della Sigifer ha sottolineato di avere la coscienza pulita sia a livello personale che aziendale, sottolineando l’importanza della sicurezza sul lavoro.
Le indagini sono durate 13 giorni e hanno coinvolto diverse forze dell’ordine, tra cui Polfer e Guardia di Finanza. Testimoni, ex colleghi delle vittime e operatori del settore ferroviario sono stati ascoltati per ricostruire i fatti e determinare le responsabilità.

La Sigifer ha sostenuto che l’ordine di avviare i lavori era giunto da Rfi, l’ente ferroviario italiano. Antonio Massa, la scorta di Rfi presente sul posto, è stato il primo a essere indagato insieme a Gibin. Massa aveva ricevuto istruzioni dalla sala operativa di Chivasso di non iniziare i lavori, ma aveva ignorato tali direttive.
Un video, girato poco prima della tragedia, mostrava Kevin Laganà, una delle vittime, sui binari senza autorizzazione.
Franco Sirianni e gli altri vertici della Sigifer hanno sostenuto di essere pronti a pagare, ma di non ritenersi responsabili per la tragedia. Il sindaco di Borgo Vercelli ha elogiato l’azienda, sottolineando che nessun lamento era mai stato espresso riguardo alle condizioni di lavoro in Sigifer, che godeva di una solida reputazione internazionale e della fiducia di Rfi per l’assegnazione di lavori ferroviari in tutto il mondo. La situazione rimane fluida mentre l’inchiesta continua a evolversi.