Nuovi rialzi dei prezzi dei carburanti. In sei regioni, la benzina in modalità self service ha sfondato quota 2 euro al litro. Un aumento fuori controllo che vale anche per gli altri carburanti: di questo passo anche il diesel ben presto supererà i due euro. I prezzi sono alle stelle e gli automobilisti sempre più affranti. Cosa farà il governo in merito alla situazione?
Carburante, ancora aumenti: benzina a 2 euro al litro in 6 regioni
“Recependo i movimenti all’insù degli ultimi giorni, i prezzi praticati continuano a salire, la media nazionale della benzina in modalità self service è arrivata a 1,99 euro al litro, quella del diesel a 1,91 euro al litro.
E, con la quotazione internazionale del diesel ieri tornata a crescere, si segnalano oggi ulteriori interventi sui prezzi raccomandati dagli operatori”, spiega ‘Quotidiano energia’ come riporta La Repubblica.
Il prezzo medio della benzina in modalità self è 1,99 euro al litro, un aumento consistente rispetto a 1,985 euro della rilevazione precedente. Alcuni marchi arrivano a superare i 2 euro. Il prezzo medio del diesel self è ivece 1,913 euro al litro, anche questo in aumento rispetto agli 1,902 precedenti. Per chi invece si fa servire il prezzo medio è di 2,122 euro al litro per la benzina e 2,047 euro al litro per il diesel.
Un litro di Gpl costa oggi in Italia tra 0,716 e 0,744 euro, mentre il metano tra 1,394 e 1,464 al kg.

Cosa farà il governo per contrastare il caro benzina?
“Il governo non ha più scuse, e deve subito intervenire sulle accise che gravano sui carburanti, in modo da contenere i rialzi dei prezzi alla pompa”, spiega il presidente di Codacons, Carlo Rienzi.
“Lo Stato si sta arricchendo grazie alla corsa senza sosta dei prezzi dei carburanti, rincari che rischiano di aggravarsi nei prossimi giorni come conseguenza dell’andamento del petrolio e delle basse scorte”.
Quali sono le soluzioni? Il taglio delle accise sarebbe impraticabile perché “costerebbe un miliardo al mese, 12 miliardi l’anno”, ha rivelato nei giorni scorsi dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Il governo quindi starebbe lavorando ad una soluzione alternativa che tuteli perlomeno le fasce più deboli, con una sorta di bonus che però non sarà per tutti.