La lotta sul campo da hockey era solo un riflesso della determinazione con cui Michele Basso ha combattuto contro una malattia spietata. A soli 26 anni, questa battaglia gli è stata fatale. Il giovane difensore dell’Asiago Hockey, che aveva anche avuto l’onore di vestire la maglia della Nazionale, ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di coloro che lo amavano: la madre Elena, il padre Riccardo, il fratello Nicola e la fidanzata Valentina.
La sua dipartita ha colpito profondamente non solo la sua famiglia, ma anche l’intera squadra di hockey, che considerava Michele come uno di loro, e la comunità dell’Altopiano di Asiago.
«Abbiamo perso un pezzo della grande famiglia dell’Asiago Hockey», ha dichiarato con grande tristezza Piercarlo Mantovani, presidente dell’Asiago Hockey, al giornale di Vicenza. Le parole del presidente riflettono l’immagine di Michele: un ragazzo eccezionale, sportivo, studioso, rispettoso e gentile.
La speranza era che, dopo aver superato la malattia, Michele potesse tornare a giocare e a ricevere l’abbraccio dei suoi compagni di squadra, che lo hanno sostenuto durante tutto il suo difficile percorso. Ma la vita ha preso una piega tragica e inaspettata.

Il vicesindaco Franco Sella ha espresso il suo profondo dolore: «Sapevamo che stava combattendo una battaglia in salita.
Con il sostegno di tutti sembrava aver sconfitto il male. Ma poi, un improvviso peggioramento».
Michele Basso non è solo un simbolo dell’Asiago Hockey, ma rappresenta anche il coraggio, la forza e la determinazione di un giovane che ha lottato fino alla fine. Il suo ricordo rimarrà per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto e amato.