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Il lungo (e stranissimo) lutto di Marta Fascina. Praticamente scomparsa

Pubblicato: 22/09/2023 09:04

“Un lutto non ancora elaborato” la porterà a non partecipare alla tre giorni organizzata da Forza Italia per la settimana prossima e che comincerà con un Berlusconi day il 29 settembre, nella data del primo compleanno senza il Cavaliere. Marta Fascina non andrà in Campania così come non era andata a Gaeta alla kermesse dei giovani azzurri, due settimane fa, dove però aveva mandato un breve messaggio che poi era stato letto dal presidente degli juniores, Stefano Benigni.

“Un lutto non ancora elaborato”

Non ci andrà non tanto (o non solo), per quella questione logistico-sentimentale che Fedele Confalonieri ha messo a verbale la settimana scorsa, rilevando come Berlusconi fosse di Milano, “che c’entra Paestum?” (d’altronde, lei stessa viene dalla provincia di Napoli); quanto per “quel lutto non ancora elaborato”, per usare la sintesi degli amici che la vanno a trovare. Lo riposta il Corriere.it.

Fascina è ad Arcore ed esce pochissimo

Fascina è a Villa San Martino, non si muove da lì e nessuno degli eredi le ha mai chiesto di farlo, almeno finora. E così, stando al racconto delle rarissime testimonianze oculari, riportate sempre dal Corriere Fascina legge i giornali, compulsa le agenzie di stampa, gli organi d’informazione sul web, qualche volta anche le chat interne di Forza Italia. Non guarda i talk show e in generale neanche tanto la televisione perché la combo divano-tv le ricorda l’ultimo periodo felice con un Berlusconi ancora lucido.

E poi, certo, gestisce la Villa e il patrimonio più sacro che contiene, cioè le ceneri del Cavaliere, che riposano accanto a quelle dei genitori Rosa e Luigi, della sorella Maria Antonietta. Dicono che Fascina percorra più volte al giorno i pochi passi che separano la residenza da quel luogo sempre adornato di fiori freschi, il luogo del ricordo, il simbolo di quel «lutto non ancora elaborato». Forza Italia è un mondo lontano ma non lontanissimo, per ora. I rapporti con Antonio Tajani sono buoni, i contatti con i suoi amici che animano la vita interna del partito frequenti se non addirittura quotidiani, l’attenzione per l’asset politico del berlusconismo accesa, anche se “da remoto”. Ma a Paestum, a meno di colpi di scena, la sua sedia rimarrà vuota.