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Terremoto Napoli, il vulcanologo: “Evacuare gli edifici, rischio crolli”. La Pec senza risposta

Pubblicato: 28/09/2023 09:28

Sul terremoto che in questi giorni sta allarmando la zona di Napoli e l’Italia intera, emergono dettagli che, se confermati, sarebbe molto gravi.

La Pec del 18 settembre al prefetto

Si tratta, in particolare, di una Pec che sarebbe stata inviata dal vulcanologo Giuseppe De Natale, ex direttore dell’Osservatorio vesuviano, al prefetto di Napoli, in cui si chiede di evacuare gli edifici dell’area Agnano-Solfatara, dove il fenomeno del bradisismo flegreo è più intenso, per consentire di verificare la vulnerabilità degli edifici alle scosse. Lo scrive il Corriere del Mezzogiorno, secondo cui la Pec è stata inviata al prefetto il 18 settembre, “di fronte – si legge nella missiva – a un rischio imminente e a una evidente, fortissima preoccupazione dei cittadini”.

La Prefettura di Napoli, scrive sempre il Corriere, ha girato la segnalazione «alle autorità competenti in materia», vale a dire alla Protezione Civile nazionale, all’Ingv e alla Regione Campania. A preoccupare il vulcanologo sono gli effetti delle continue e ripetute scosse sulla tenuta degli edifici in un’area di circa 20 chilometri quadrati.

Terremoto Napoli, l’esperto: “Le scosse nei Campi Flegrei sono destinate ad aumentare”

De Natale fa riferimento ai risultati di alcuni suoi studi «in base ai quali le scosse nei Campi Flegrei sono destinate ad aumentare sia per numero che per intensità. Secondo lo studioso sarebbe necessaria “un’azione di mitigazione del rischio sismico con una verifica a tappeto della vulnerabilità degli edifici in un’area di 20 chilometri, a partire dagli edifici strategici (scuole, ospedali, uffici pubblici)”.

De Natale, scrive il quotidiano, “chiarisce di non voler scavalcare le competenze del proprio istituto Ingv”, tuttavia spiega al prefetto di aver deciso di inviare la missiva “essendo ormai la situazione dal punto di vista sismico estremamente critica”, poiché con terremoti più forti, afferma il ricercatore, “si rischia seriamente il cedimento o il collasso degli edifici più vulnerabili localizzati in vicinanza degli epicentri”.

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