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Marina militare in lutto, muore il comandante Serafini

Pubblicato: 29/09/2023 09:47

Berretto blu da lupo di mare regolamentare d’inverno, quasi 83 anni, era una delle figure storiche del panorama della storia della marineria italiana e non solo, di cui era un cultore ed esperto. Flavio Serafini aveva avuto una vita di mare, che aveva continuato anche a terra. Se n’è andato a 83 anni per una malattia e lascia la moglie Liliana Lupi, la figlia Sara e i nipoti Bianca e Leonardo.

A fare un ritratto perfetto di Serafini, oggi su La Stampa, è Fabio Pozzo. “Sicuramente era ruvido, il suo volto era severo e a me ricordava un po’ quello di Paolo Conte con meno sorriso, era pure borbottante, ma quando poi cominciava a parlare di mare si apriva e stavi lì ad ascoltarlo”, ricorda Pozzo.

Chi era Flavio Serafini

Nato a Rodi, Serafini si era diplomato all’Istituto Nautico “Andrea Doria” di Imperia, quindi si era arruolato in Marina Militare e aveva navigato su un’intera flott: Vespucci, Centauro, Minerva, Flora, Ardito, Maestrale, Cavezzale, Impavido, Aldebaran, Freccia, Audace, Vesuvio, Alpino, Ammiraglio Magnaghi. Si era congedato con il grado di Capitano di Fregata, riporta il quotidiano. Fondatore nel 1980 del Museo Navale di Imperia, raccontò sempre a Pozzo di «aver combattuto contro tutto e tutti, burocrazia inclusa». Una battaglia. «Ma desistere sarebbe stato indecoroso al cospetto delle tante persone che hanno donato le loro collezioni. E poi, non volevo darla vinta a quell’inglese che a Londra negli Anni Settanta mi disse che gli italiani non avrebbero mai potuto allestire un Museo navale come quello di Greenwich». E lui non aveva mollato. «Nei miei viaggi, soprattutto in Nord Europa, avevo visto come erano stati destinati alla cultura i docks non più utilizzati. Perché non farlo anche da noi?», scrive Pozzo su La Stampa.

Aveva lavorato anche alla realizzazione del Museo della Marineria di Viareggio, inaugurato nel 2007; marineria la cui storia aveva ricostruito con due volumi e ne aveva scritti altri. Faceva parte del Comitato scientifico del “Premio Artiglio” e della Fondazione “Artiglio Europa” di Viareggio e fu l’ideatore e realizzatore del Monumento mondiale al Navigante di Capo Horn ad Imperia, durante il Congresso Mondiale dei Cape Horners da lui organizzato nel 1983. Era presidente dell’Associazione Amici del Museo Navale, e altro ancora.

Serafini, una folla commossa ha salutato il comandante

Una folla commossa ha partecipato in piazza Duomo, ad Imperia, ai funerali del comandante. Un registro, posto all’ingresso della chiesa, con la foto del comandante, si è riempito subito di firme e ricordi commossi di chi l’aveva conosciuto.  Sul feretro, il suo cappello da comandante,  che lo ha accompagnato in tante avventure in mare, e la bandiere marina militare.

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