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Vaccini, le donne hanno più effetti collaterali. Ma è un vantaggio

Pubblicato: 29/09/2023 12:23

Le donne cui viene somministrato il vaccino antinfluenzale hanno maggiori effetti collaterali rispetto agli uomini. A rivelarlo è uno studio canadese. Ma, attenzione, non è come sembra, anzi: non solo è normale biologicamente, ma la cosa è anche un vantaggio per le donne. Un vantaggio concesso alle femmine di qualunque specie nel pianeta per garantire la sopravvivenza della specie stessa.

Vaccini, il motivo delle reazioni diverse

Il vaccino antinfluenzale (e in realtà non solo quello) avrebbe effetti collaterali peggiori nelle donne rispetto agli uomini. E questo indipendentemente dall’età, e anche dal tipo di vaccino utilizzato, riporta Repubblica. Le donne, cioè, patiscono più dei maschi della stessa età, e la cosa è ancora più evidente nelle donne più giovani. 

Vaccini, lo studio canadese

Ma veniamo allo studio, appena pubblicato online sul Journal of Epidemiology & Community Health. Si tratta di una analisi dei dati di 18 studi clinici comparativi di fase III sul vaccino stagionale contro l’influenza. Lo studio ha coinvolto 34.343 adulti, tra il 2010 e il 2018, focalizzando la propria attenzione alle differenze uomo-donna, e alla stratificazione per età: 18-64 e sopra i 65 anni.

I ricercatori, scrive il quotidiano, hanno analizzato entro 7 giorni dalla vaccinazione sia gli effetti generali sull’organismo, le cosiddette reazioni sistemiche, ovvero dolore, rossore, febbre, mal di testa, dolori muscolari, che le reazioni locali nel sito dell’iniezione. Per quanto riguarda il sito dell’iniezione, il rischio di una reazione era più alto nelle donne sia tra le partecipanti più giovani (29%) che nelle più anziane (43%). Rischio maggiore anche per le reazioni sistemiche, stavolta indipendentemente dall’età: 25% più alto per le partecipanti più giovani e 27% per le più anziane. Il rischio di reazione severa era due volte più alto nelle donne rispetto agli uomini e di circa il 50% più alto nelle partecipanti più giovani. E questo senza differenze sostanziali tra tipologia di vaccino utilizzata.

Il risultato, prosegue Repubblica, indica un aumento di rischio assoluto tra le donne con 115 casi in più su 1000 reazioni localizzate e 74 casi in più su mille per le reazioni sistemiche. Ma – precisano i ricercatori – l’evidenza è bassa per le reazioni locali, e moderata per quelle sistemiche, considerando anche il fatto che, per attitudini diverse tra uomini e donne, queste ultime sono più attente e propense a riferire questioni legate alla loro salute.


“I dati di studi controllati e randomizzati – scrivono i ricercatori – suggeriscono come la maggior parte delle reazioni che seguono la vaccinazione antinfluenzale sono moderate, limitate e raramente serie. Comunque, poiché l’esperienza di eventi avversi può scoraggiare dal fare vaccini successivi, limitare l’impatto delle preoccupazioni sul programma di vaccinazione è importante, in particolar modo per il vaccino contro l’influenza, che è necessario ogni anno. La comunicazione trasparente sul rischio aggiuntivo per le donne secondo noi contribuisce ad aumentare la fiducia nelle autorità sanitarie e nei vaccini”.

Vaccini, tutta “colpa” del ruolo riproduttivo

Ma cosa spiega i maggiori effetti avversi nelle donne? Il motivo sarebbe legato alla maggiore immunoreattività femminile, necessaria per il nostro ruolo riproduttivo, e infatti ciò vale per le femmine di tutte le specie. La più comune reazione avversa al vaccino, è il dolore infiammatorio nel sito dell’iniezione, che rappresenta la prima reazione, la prima barriera difensiva. Subito dopo si sviluppa la risposta anticorpale protettiva. Tutto questo è più evidente per le donne giovani, con meno di quarant’anni, mentre dai 40 anni in poi, l’invecchiamento del sistema immunitario (immunosenescenza) porta ad essere meno reattivi, secondo gli esperti.

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2023 13:57