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Usa, i repubblicani fanno fuori lo speaker Kevin McCarthy: non era mai accaduto, le conseguenze nei prossimi mesi

Pubblicato: 04/10/2023 14:14

Cosa sta accadendo in queste ore nei palazzi del potere americano? E perché lo scontro “fratricida” nello stesso partito, apparentemente fuori dalla logica politica, è destinato a influenzare anche le mosse dell’Unione europea e l’azione di governo in Italia? È la risposta alla seconda domanda, prima ancora di comprendere cosa e perché è accaduto a Washington – per la prima volta nella storia – ad accendere la luce su uno scenario che appare già stagliarsi all’orizzonte.

Joe Biden chiama all’appello gli Stati alleati e congela gli aiuti all’Ucraina

L’attenzione va posta sulla mossa preventiva di Joe Biden. Il presidente Usa, a poche ore dal voto della Camera – a strettissima maggioranza repubblicana – ha chiamato tutti i capi di governo occidentali (alleati nella Nato e non solo) per riaffermare che gli Usa sosterranno, rifinanziando gli aiuti militari, l’Ucraina nella guerra contro Putin. Un messaggio non certo di cortesia, quello partito dalla Casa Bianca, per rassicurare e sollecitare gli Stati amici a non frenare sulla fornitura di armi all’esercito di Kiev, impegnato nella controffensiva.

Perché questo intervento di Biden? L’atteso, anche se non scontato, voto alla House americana ha finito per determinare un vuoto di potere – un terremoto politico-parlamentare, viene definito – mai sperimentato prima ai vertici del potere legislativo e soprattutto esecutivo. Questo perché entro il 17 novembre il Congresso sarà chiamato a votare la legge di bilancio Usa, che vede capitoli (e ingenti capitali) molto controversi e divisivi tra i due schieramenti democratico e repubblicano. Come i finanziamenti da destinare appunto all’Ucraina, per non parlare di quelli per la lotta all’immigrazione clandestina (per il confine con il Messico).

Nello specifico, di fatto i fondi all’Ucraina sono congelati almeno fino al 17 novembre: l’amministrazione Biden aveva chiesto 24 miliardi di dollari, ma ora tutto è subordinato al fatto che alla Camera si arrivi a un – improbabile? imprevedibile? Accordo tra conservatori e democratici. Ma perché: cosa è accaduto alla Camera statunitense?

Kevin McCarthy fuori dai giochi, pugnalato alle spalle dal suo partito

Negli Usa da ieri non c’è più il presidente della Camera (detto Speaker). E’ una figura molto importante? Sì, perché presiede le sedute, smista le proposte di legge alle commissioni, ma soprattutto detta l’agenda dei lavori dell’assemblea e gli interventi dei rappresentanti degli Stati. Insomma, in presenza di una maggioranza risicata come quella attuale, può fare la differenza. Ebbene, ieri a Washington una minoranza di deputati repubblicani, fedeli all’ex presidente americano Donald Trump, ha detto sì alla mozione per cacciare il collega del loro stesso partito Kevin McCarthy.

I deputati ribelli, guidati da Matt Gaetz (alfiere dell’estrema destra, eletto in Florida), hanno colpito e affondato McCarthy imputandogli il recente compromesso realizzato con i democratici per evitare lo shutdown, ossia la paralisi delle attività amministrative in tutti gli stati Usa. Questo è avvenuto pochi giorni fa, perché entro il 1° ottobre il Congresso deve approvare le spese del governo previste per l’anno successivo, varando la legge sulla spesa pubblica come effettivamente votata dai due rami del parlamento – Camera dei Rappresentanti e Senato.

Per i trumpiani più radicali, non più di una decina, lo speaker McCarthy si era quindi dimostrato troppo arrendevole con il “nemico”. Da qui la presentazione di una risoluzione per destituirlo, facendo capire che questo avrebbe portato anche a stoppare i finanziamenti all’Ucraina. A McCarthy non è arrivato nemmeno un aiuto (sul quale aveva sperato) da parte di alcuni deputati democratici, che non hanno ritenuto sostanziali e soddisfacenti le risposte avute alla Camera dal partito di Biden. Preso tra due fuochi, soprattutto da quello amico, il leader della Camera ha visto approvata la sua rimozione con 216 voti a favore, contro i 210 che lo avrebbero voluto ancora al suo posto.

Ora la Camera – più repubblicana dopo le elezioni dei Mid-term del novembre scorso – dovrà eleggere un nuovo speaker. E qui le ipotesi sono varie e complesse, come quella di un Gaetz già al riscaldamento per entrare in campo, con la benedizione del “capo” Trump. Ma per allargare l’orizzonte sulla politica statunitense, e comprendere meglio lo scenario che potrebbe aprirsi da qui a poche settimane (con la questione Ucraina su tutte), giova ricordare cosa accadde durante la campagna elettorale che portò all’elezione di Trump: era il 2016.

Trump e il ritorno del 2024: il partito repubblicano prepara il terreno

Come mostrato da inchieste e rivelazioni, oltre che dalle indagini dell’Fbi, quella corsa al voto per la presidenza vide schiere di hacker russi impegnati a interferire nelle elezioni. Secondo l’intelligence Usa, dietro quegli attacchi online ci sarebbe stato il governo russo, interessato non poco a influenzare il voto screditando i democratici per favorire il repubblicano Trump, considerato più vicino alla Russia. Poi venne l’elezione di Biden, seguito dall’assalto dei fedelissimi di Trump al Campidoglio, a Washington. Tra alti e molti bassi (gradimento dai sondaggi sempre molto tiepido) la Casa Bianca ha impresso, o provato a imprimere, all’America e al mondo una visione democratica di governo. Fino a ripiombare nella campagna per le presidenziali del prossimo anno, che segna ora al Congresso questa accelerazione nemmeno tanto improvvisa.

Al nuovo quadro delineato alla Camera non possono non essere ricollegate le parole di Trump del luglio scorso, in un’intervista su Fox News: “Conosco molto bene Zelensky e conosco bene, anche meglio, Putin…. Li farei mettere d’accordo in un giorno se fossi il presidente… Farò un accordo in ventiquattro ore”. Quanto basta per chiedersi cosa accadrebbe in Europa, e in Italia, di fronte a un mutamento di fronte sui campi di battaglia ucraini dettato da un approccio di altro verso da parte degli Usa.

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Ultimo Aggiornamento: 05/10/2023 09:55

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