Si sta aprendo una falla in quel transatlantico chiamato America. Gli Stati Uniti sentono il bisogno di isolarsi, di abbandonare il campo, non dell’interventismo imperialista, ma proprio il campo dell’Essere Occidente. La destituzione dello Speaker del Congresso, evento mai verificatosi prima in oltre due secoli di democrazia , è lo strappo all’unità della Nazione nata dall’illuminismo, portatrice, con tutti i limiti, del principio di Libertà ed Eguaglianza.
Gli Usa privati della loro vigilanza culturale: dov’è finito Philip Roth?
L’America trinariciuta e cornuta che abbiamo visto nell’invasione, sottovalutata dalla Vecchia Europa, del Campidoglio di Washington è tornata a scalciare. Il tentativo democratico di ridurre Trump all’impotenza copiando la sinistra italiana per via giudiziaria sembra fallace. Il problema è culturale oltre che politico: non c’è più un John Kennedy o un Kissinger, ma soprattutto un Schlesinger o un Philip Roth da Pastorale Americana. Soprattutto l’intellighènzia ebraica ha abdicato al suo ruolo di consigliòri: intestardita a fare dollari sui mercati finanziari, ha perso di vista la società in cui vive.
Tutto questo avrà enormi refluenze in Europa, dove la borghesia pensa al suo rito dell’aperitivo serale, tra signore spensierate e mariti il cui must è il Padel. Le munizioni del fronte ucraino sono terminate e sta arrivando l’inverno, la stagione migliore per l’Orso Russo. Le europee rischiano di diventare un campo di battaglia per hacker e bestie social, con un’Europa fragilissima. Tutte cose che non possono essere gestite con un Negroni in mano all’aperitivo. Ci vorrebbe al limite Intelligence e Geopolitica, che solo un cocktail Martini, agitato ma non mescolato -per non alimentare guerre razziste- può risolvere. Ma Bond è morto, e nessuno con licenza di uccidere può battere questa Spectre che si chiama Ignavia.
PS: almeno le olive da cocktail compratele di Nocellara del Belice.