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Luca Goldoni, addio al grande osservatore dell’Italia

Pubblicato: 07/10/2023 21:35
Carlo Goldoni morto

È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa di Luca Goldoni, rinomato scrittore e storico giornalista, all’età di 95 anni. Nato a Parma e bolognese d’adozione, Goldoni ha attraversato diverse epoche del giornalismo italiano, distinguendosi in vari ruoli: inviato di guerra, giornalista di cronaca nera, opinionista e acuto osservatore di costume.

I suoi esordi alla Gazzetta di Parma lo hanno visto immergersi nelle dinamiche della cronaca nera. Ma è stato attraverso le colonne di testate come Resto del Carlino, Corriere della Sera, Giorno, Nazione e Oggi che Goldoni ha saputo raccontare l’Italia con un gusto e uno stile inconfondibili. Fu lui, ad esempio, a incoronare Nilla Pizzi come “Regina della canzone italiana” e a tracciare un ritratto al contempo crudele ed esilarante dell’Italia contemporanea nel suo libro “Cosa farò da piccolo“, dedicato alla moglie Franca.

Goldoni non ha mai nascosto il suo pensiero critico sulla società italiana, come dimostra una delle sue citazioni più celebri: “In Italia – predomina questo tipo di galateo: stai conversando in strada con un amico che a un tratto avverte la suoneria (o vibrazione) del suo smartphone e subito, senza scusarsi, tronca la conversazione e si mette a parlare con l’altro. Da noi, l’interlocutore lontano ha la precedenza su quello presente”.

Una grande carriera giornalistica

La sua carriera giornalistica è stata prolifica: nel 1972 pubblicò una raccolta intitolata “È gradito l’abito scuro”. Ma Goldoni non si è limitato al giornalismo: ha scritto numerosi saggi sul costume italiano e di argomento storico, come “Maria Luigia donna in carriera” e “Garibaldi l’amante dei Due Mondi”. Nel 2002, ha esordito come romanziere con “Il sopravvissuto”, vincendo il Premio Fenice Europa.

La sua personalità unica emerge anche dall’aneddoto relativo alla sua assunzione al Corriere della Sera: chiamato dal direttore Giovanni Spadolini, Goldoni, all’epoca poco più che quarantenne, rischiò di perdere l’opportunità a causa della sua riluttanza a trasferirsi a Milano.

Autodefinendosi “una gran provinciale”, Goldoni ha sempre mantenuto un legame profondo con le sue radici, pur avendo una visione critica e ironica di sé stesso, come dimostra la sua autocritica a 93 anni: “Avvertivo l’ossessiva esigenza di mettermi in gioco, come un D’Annunzio di serie B fuori tempo”.

Luca Goldoni ci ha lasciati nel pomeriggio, all’hospice di Casalecchio di Reno, dove era stato ricoverato a causa di un peggioramento delle sue condizioni di salute. Il suo ricordo vivrà per sempre attraverso le sue opere e il suo inestimabile contributo al giornalismo italiano. Ai suoi cari, in particolare al figlio Alessandro, vanno le nostre più sentite condoglianze.

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2023 21:49