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Disordine globale: l’ombra del caos conquista il mondo

Pubblicato: 12/10/2023 15:50
Israele e Hamas siglano il cessate il fuoco
Israele e Hamas siglano il cessate il fuoco

Il mondo, oggi, è un teatro di conflitti, un palcoscenico dove le ombre del disordine danzano con sinistra eleganza, evocando spettri di un passato che credevamo sepolto. L’ordine internazionale, pilastro di un’epoca che ha visto prosperare democrazie e libertà, ora vacilla, minacciato da forze oscure che, con coordinata ferocia, cercano di imporre una nuova, barbarica normalità.Hamas, con la sua brutale aggressione verso Israele, non è che l’ultimo attore in una serie di eventi che hanno scosso il nostro sistema globale. La Russia, con la sua invasione dell’Ucraina, ha acceso una miccia, risvegliando despoti e terroristi, e dando il via a una pericolosa reazione a catena che ha esaltato e incoraggiato forze anti-democratiche in ogni angolo del globo.
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Dall’Africa alla Cina, tutti i poli del disordine globale

Dall’Africa subsahariana, dove democrazie, per quanto fragili, sono state spazzate via da jihadisti e milizie, all’Estremo Oriente, dove la Cina sfida audacemente la legalità internazionale nel Mare Cinese Meridionale e aumenta la pressione su Taiwan, il disordine globale si espande, inarrestabile.

Kim Jong Un, il dittatore nordcoreano, e l’Iran degli ayatollah, trovano nuovo slancio e audacia in questo caos, mentre Bashar al-Assad, il macellaio della Siria, ritorna sul palcoscenico internazionale, accolto con aperti bracci da potenze come la Cina.

In Europa, le tensioni tra Serbia e Kosovo crescono, e in America Latina, Venezuela e Cuba si allineano con Russia e Cina, in un momento politicamente caotico e precario.

Il filo rosso che unisce queste crisi è un asse di potenze e organizzazioni, da Pechino a Mosca, da Teheran a Pyongyang, che vedono nell’attuale disordine un’opportunità: quella di rovesciare l’ordine internazionale post-bellico, fondato su regole, libertà e commerci aperti.

Le istituzioni internazionali, che per decenni hanno cercato di mantenere un certo equilibrio, appaiono ora impotenti. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è paralizzato dai veti, l’Assemblea Generale dell’ONU è svuotata della sua autorità e organizzazioni come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale lottano per mantenere la loro rilevanza e efficacia.

Stati Uniti, la ritirata silenziosa dal ruolo di stabilizzatori dell’ordine

Gli Stati Uniti, un tempo garanti dell’ordine globale, appaiono ora in ritirata, indeboliti, lasciando il campo libero ai despoti del pianeta che vedono in questo il momento propizio per seppellire la Pax Americana.

Xi Jinping, al termine di una visita a Mosca, ha lasciato a Putin parole che riecheggiano ora con sinistra premonizione: “Ci sono cambiamenti che non sono avvenuti per cento anni: insieme, guidiamo questi cambiamenti”. Un messaggio che ha trovato terreno fertile non solo tra le potenze globali, ma anche tra attori non statali come Hamas e gli ayatollah iraniani.

Il mondo è a un bivio. Ora, più che mai, è il momento di riconoscere che l’indifferenza e l’isolazionismo non sono un’opzione. La crisi ucraina non è un problema isolato, ma un campanello d’allarme che riecheggia in ogni angolo del pianeta, un segnale che il disordine globale è una minaccia concreta e imminente per tutti noi.

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2023 15:52