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Biden, missione disperata. Perché il mondo sta sull’orlo del baratro

Pubblicato: 18/10/2023 10:22
Biden, missione disperata. Perché il mondo sta sull’orlo del baratro

Al momento non può essere fermata la guerra tra Hamas e Israele, ed è per questo che la Giordania ha deciso di annullare il summit previsto per oggi tra re Abdullah II, il presidente americano Joe Biden, il leader egiziano Addel Fattah al-Sisi e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. Lo si legge in una nota diffusa dal ministro degli Esteri giordano Ayman Al-Safadi, che accusa Israele di aver compiuto “massacri”. Alla vigilia del giorno che avrebbe dovuto rappresentare il culmine della diplomazia, con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in arrivo in Israele e in Giordania per incontri cruciali, si è verificata una notizia che getta un’ombra oscura sulla situazione e accresce il rischio di una potenziale escalation.
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Israele sotto accusa, ma Netanyahu smentisce coinvolgimento nell’esplosione

Israele è stato accusato di aver causato la morte di almeno 200 persone nel bombardamento dell’ospedale Al-Ahli Baptist di Gaza City. Il ministero della sanità nella Striscia di Gaza, controllato dal movimento islamista, afferma che le vittime delle bombe sganciate dai jet israeliani erano sfollati che si trovavano nel cortile della struttura. “Centinaia di vittime sono ancora intrappolate sotto le macerie”, ha dichiarato il ministero. Israele ha respinto queste accuse, sostenendo che l’esplosione nell’ospedale Al-Ahli Arabi Baptist di Gaza City sia stata causata da un razzo della Jihad islamica che non ha raggiunto il suo obiettivo, e che non c’è alcun coinvolgimento delle forze armate israeliane nell’esplosione. Tal Heinrich, portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha dichiarato alla CNN che “le Forze armate israeliane non prendono di mira gli ospedali”, aggiungendo che il loro obiettivo sono solo le roccaforti di Hamas, i depositi di armi e gli obiettivi legati al terrorismo. Un portavoce dell’esercito israeliano ha attribuito la responsabilità del fallito lancio del razzo all’organizzazione della Jihad islamica.

Il mondo arabo contro Israele: nessuno perdona le bombe sull’ospedale

Ciò che rende questa situazione particolarmente delicata è la reazione furiosa del mondo arabo verso Israele, una reazione senza precedenti rispetto ai giorni prima. Centinaia di palestinesi in Cisgiordania sono scesi nelle strade di città come Nablus, Tulkarem e Jenin per protestare contro quanto accaduto. A Ramallah, sede dell’Autorità Palestinese (ANP), centinaia di persone hanno manifestato contro il presidente Abu Mazen, chiedendo addirittura le sue dimissioni a causa della sua presunta conciliazione con Israele da quando è iniziato il conflitto tra Israele e Hamas. Inizialmente, è stata segnalata una presunta aggressione all’ambasciata israeliana ad Amman, ma questa notizia è stata successivamente smentita dalle forze di sicurezza giordane.

Tuttavia, sui social media circolano video che mostrano manifestanti che protestano con veemenza di fronte all’ambasciata. È evidente che quei Paesi arabi che fino a poche ore fa erano considerati mediatori possibili ora condannano fermamente Israele. Questo è stato espresso dal re giordano Abdullah II, dal presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi e dal presidente dell’Autorità Palestinese Abbas. Tutti e tre avrebbero dovuto partecipare al vertice di oggi ad Amman, in Giordania, dove avrebbero dovuto discutere con Biden delle possibili soluzioni al conflitto.

Attacco viola il diritto internazionale e umanitario: non si torna indietro

In una nota del ministero degli Esteri egiziano, Il Cairo ha affermato che “questo deliberato bombardamento di strutture civili costituisce una grave violazione delle disposizioni del diritto internazionale e umanitario e dei valori più fondamentali dell’umanità”, invitando Israele a porre immediatamente fine alle sue politiche di punizione collettiva contro la popolazione di Gaza. È ironico notare che proprio oggi Biden aveva previsto di discutere con il presidente Al-Sisi di corridoi umanitari e l’apertura del valico di Rafah. La Giordania ha condannato fermamente l’attacco israeliano all’ospedale di Gaza, considerando Israele responsabile per questi pericolosi sviluppi. Il portavoce Sufyan Al-Qudah ha affermato che l’attacco “contraddice i principi umanitari e viola le regole di guerra”. Anche il ministero degli Esteri turco ha definito l’attacco “barbarico” da parte di Israele. Una dichiarazione del ministero degli Esteri del Qatar ha affermato: “L’espansione degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza per includere ospedali, scuole e altre aree residenziali è una pericolosa escalation”. Tuttavia, il colpo più duro alla diplomazia è arrivato dall’Autorità Palestinese, poiché il presidente Mahmoud Abbas ha ufficialmente annullato la sua partecipazione all’incontro previsto domani con il presidente Joe Biden e gli altri leader del Medio Oriente.

Iran condanna Israele: “È genocidio”

L’Iran, naturalmente, si è unito alle voci arabe che condannano Israele. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha condannato “con la massima fermezza” l’attacco all’ospedale nella Striscia di Gaza, definendolo “un brutale crimine di guerra e un genocidio”. Il regime israeliano, nel continuare i suoi crimini contro il popolo palestinese, ha dimostrato ancora una volta la sua brutalità.
I video trasmessi da Al Jazeera mostrano scene drammatiche con soccorritori, personale medico e civili che cercano disperatamente di salvare vite tra i corpi e le macerie dell’ospedale. Questo evento è stato descritto come un massacro senza precedenti nella storia della regione. La tragedia segna una svolta significativa in questo conflitto, mettendo in dubbio gli sforzi diplomatici che sembravano prendere piede nelle ultime ore. Gli Stati Uniti stavano cercando di garantire l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza e consentire agli stranieri, compresi gli americani, di lasciare la Striscia. L’obiettivo era evitare che il conflitto a Gaza si trasformasse in una conflagrazione più ampia coinvolgendo il gruppo militante libanese Hezbollah e l’Iran. Purtroppo non sembra che, almeno per ora, il tentativo stia funzionando.

Ultimo Aggiornamento: 18/10/2023 10:23