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Omicidio Nada Cella, la procura chiude le indagini: svelato il modo crudele con cui è stata uccisa

Pubblicato: 19/10/2023 10:25

La Procura di Genova ha chiuso le indagini su uno dei cold case più discussi e dibattuti su giornali e tivù italiani. Stiamo parlando dell’omicidio di Nada Cella, avvenuto il 6 maggio 1996, a Chiavari.

L’avviso di chiusura indagini è stato notificato nelle scorse ore all’unica indagata per omicidio volontario, Annalucia Cecere. Si aggrava la sua posizione perché le vengono contestate anche la crudeltà e i futili motivi. Lo riporta Repubblica. Ora la donna, assistita dall’avvocato Giovanni Roffa, ha la possibilità entro 20 giorni di farsi sentire.

Hanno ricevuto la chiusura indagini anche il commercialista Marco Soracco e la madre di lui, Anna Bacchioni, anche per loro le accuse cambiano, viene contestato il favoreggiamento. La chiusura indagini, solitamente, precede la richiesta di rinvio a giudizio.

Il caso, mai risolto, è stato riaperto grazia alla criminologa Antonella Pesce Delfino

A fare riaprire il caso era stata la determinazione della criminologa Antonella Pesce Delfino, insieme all’avvocata Sabrina Franzone, che ha riletto gli atti della vecchia indagine scoprendo particolari sottovalutati. Tra gli elementi non presi inizialmente in considerazione, scrive l’Ansa, anche la testimonianza di una donna che aveva detto di avere visto, la mattina del delitto, la Cecere sotto lo studio di Soracco mentre andava via sul suo motorino.
Per gli investigatori, coordinati dal procuratore Francesco Pinto e dal sostituto Gabriella Dotto, sul veicolo potrebbero esserci dunque ancora possibili tracce nel caso in cui l’ex insegnante avesse ucciso Cella. Per gli inquirenti Cecere avrebbe ucciso per gelosia nei confronti di Soracco, che avrebbe avuto un interessamento invece per la segretaria, e per prendere il suo posto di lavoro. Tra gli elementi al vaglio anche alcuni bottoni trovati all’epoca in casa dell’indagata uguali a uno trovato sotto il corpo della segretaria.