La vicenda è presto detta. Gli eredi di Silvio Berlusconi si ritrovano con un grosso problema, oltre ai miliardi: la pinacoteca plutopsicocratica di Silvio. Un hangar con 25.000 dipinti collezionati alle aste online, sindrome della sua insonnia e del naturale accaparramento e accumulo di cose degli anziani, solo che qui moltiplicato dalle sue immense disponibilità economiche. Sgarbi dice che solo sei o sette dipinti sono da salvare, gli altri da buttare come le tazzine che collezionano le vecchiette. Intanto i tarli sono in azione, e la sola manutenzione del deposito costa 800.000 euro l’anno e i poveri eredi non se la vogliono accollare. Che fare? Regalarla a Galliani? Come lascito? No. Ha già avuto il Monza e forse il collegio di Silvio. Darla a Dell’Utri? Non sono mica libri, di cui è collezionista, e poi ha avuto un legato testamentario già sostanzioso. E allora?
Liberarsi dei quadri di Silvio Berlusconi non è un’impresa facile
Potremmo suggerire a Marina Berlusconi di regalare i quadri di Silvio ai quadri del partito. Chi non vorrebbe tra deputati, senatori, consiglieri regionali, comunali, un quadro di Berlusconi, come ricordo imperituro del Capo ai suoi fedelissimi, a casa? Certo preferirebbero, Tajani in testa, un grosso finanziamento al partito, ma sono tempi di ristrettezze e non di prodigalità. Ma i quadri, politici, del partito sono decisamente diminuiti, e non sono certo venticinquemila. E degli altri che fare. Si potrebbe lanciare un sorteggio tra i tanti simpatizzanti ed elettori di Silvio, più che del partito. La campagna di marketing di fidelizzazione dovrebbe ricordare quella della carezza del Papa. Un quadro da Silvio accanto alla TV. Una sorta di riffa nazionale che rivitalizzi FI. Certo, molti di loro magari apprezzeranno i tanti quadri della collezione raffiguranti donne discinte ed accattivanti, somiglianti alle signorine delle cene eleganti, meno le loro compagne o mogli. Ma chista è a zita si dice in Sicilia, e a caval donato non si guarda in bocca. Magari nella riffa del sorteggio si potrebbero mettere quelle sei o sette opere apprezzate da Sgarbi e, come nelle trasmissioni di Gerry Scotti, qualche sorteggiato potrebbe diventare milionario. Sarebbe l’ultimo Italian Dream che Berlusconi lascerebbe all’Italia.