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Serie A: Dazn e Sky confermate per altri cinque anni, De Laurentiis: “Una sconfitta”

Pubblicato: 23/10/2023 16:41

Il campionato di Serie A avrà ancora come broadcaster principali Dazn e Sky per i prossimi cinque anni, mantenendo la distribuzione attuale delle partite. Secondo il voto avvenuto, 17 club hanno approvato l’offerta delle due emittenti, con solo Salernitana e Cagliari contrari e Napoli astenuto. La distribuzione dei diritti televisivi rimarrà invariata, con Dazn che trasmetterà le 10 partite della giornata, di cui sette in esclusiva e tre in co-esclusiva con Sky. L’offerta televisiva, che è stata accettata con una larga maggioranza, include una base di 900 milioni di euro a stagione per cinque anni, con la possibilità di salire, e un meccanismo di revenue sharing garantito da Dazn. Questo significa che Dazn garantirà alla Lega Serie A il 50% dei ricavi totali una volta superata la quota di 750 milioni di incasso, che potrebbe portare, nell’ipotesi più prudente, ad altri 60 milioni nelle casse dei club. Considerando anche altri 47 milioni di costi tecnici come somma totale, il campionato potrebbe godere di una media complessiva di almeno un miliardo di euro a stagione.

Il capofila dei sostenitori della proposta è stato Urbano Cairo, che ha sottolineato che l’offerta attuale è leggermente inferiore ma potrà presto eguagliare e superare quella del triennio precedente. Il presidente di Lega Casini ha esultato per il lieto fine dopo mesi di intenso lavoro, mentre l’a.d. De Siervo ha evidenziato la complessità del bando, affermando che sarà combattuta la pirateria per recuperare milioni di euro. Inoltre, si prevede di essere più partecipi allo sviluppo dei broadcaster per aumentare la quota di incasso attraverso il revenue sharing.

La dichiarazione di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha aggiunto un tocco polemico alla conferenza stampa: “Una sconfitta, così il calcio italiano muore”, ed ha anche sottolineato che il calcio non dovrebbe dipendere dalle televisioni, ma piuttosto dai tifosi. Cairo ha risposto sostenendo che la scelta delle televisioni non porterà a un peggioramento del calcio, contraddicendo l’opinione di De Laurentiis.