
Durante la seduta congiunta delle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato, il governo ha espresso parere favorevole a un emendamento presentato da Fratelli d’Italia (Fdi) al decreto Caivano, il quale propone l’eliminazione dell’attenuante per la “lieve entità” dalla Legge sugli Stupefacenti ogni volta che coinvolge un passaggio di denaro. L’emendamento, il cui primo firmatario è Marco Lisei, aggiunge un nuovo comma alla Legge sugli Stupefacenti, specificando che “non possono considerarsi di lieve entità i fatti con finalità di lucro”. La proposta mira a contrastare il fenomeno dello spaccio di strada, specialmente considerando che la giurisprudenza attuale tende a considerare troppo spesso situazioni di lieve entità.
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Caivano, lo scopo di lucro come fattore determinante
Lisei ha spiegato che l’emendamento mira a rafforzare la legislazione contro lo spaccio, sottolineando le sfide attuali: “Se io ho tre piantine in balcone e ne consumo io il prodotto è un conto, ma se invece io lo vendo, è chiaramente un altro caso.”
Tuttavia, il capogruppo del Partito Democratico (Pd) in commissione Giustizia, Alfredo Bazoli, ha espresso una posizione opposta. Secondo Bazoli, l’emendamento metterebbe sullo stesso piano situazioni molto diverse, equiparando, ad esempio, un trafficante importante a uno studente che rivende una piccola quantità di sostanze stupefacenti a un compagno. Ha sottolineato come ciò possa violare il principio di proporzionalità ed essere palesemente incostituzionale. Ha anche sollevato il rischio di riempire le carceri italiane con studenti che agiscono in modo imprudente. Attualmente, le commissioni stanno votando sugli emendamenti al secondo articolo del decreto, mentre l’emendamento di Fdi è stato presentato all’articolo 4.