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Tecnologie Green: cosa sta funzionando e perché non riusciamo ancora a diffonderle

Pubblicato: 30/10/2023 17:13
Tecnologie Green: cosa sta funzionando e perché non riusciamo ancora a diffonderle

Nella mattinata del 27 Ottobre a Roma, presso il Senato della Repubblica, all’interno della stupenda cornice di affreschi della Galleria di Palazzo Giustiniani, nota come Sala Zuccari, si è tenuto un convegno organizzato in collaborazione tra la Fondazione Luigi Einaudi e l’ European Liberal Forum, per le pubblicazioni, curate dall’ editrice Renata Gravina, che fanno riferimento al Green Deal, l’ ambizioso programma di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.
Sono intervenuti, tra gli altri, il Ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il Presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato Giulio Terzi di Sant’Agata e la parlamentare europea Tsvetelina Penkova. Lo scopo del convegno è stato senza dubbio il voler stimolare e supportare in concreto l’ attività parlamentare italiana ed europea verso il raggiungimento di un obiettivo: individuare le principali criticità amministrative – legislative locali e nazionali, per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, attraverso un’ analisi dettagliata sui risultati sin qui raggiunti dai Paesi europei tra cui l’ Italia; la premessa di tutto ciò è stata ben esposta da Giuseppe De Benedetto e Andrea Cangini, rispettivamente Presidente e Segretario Generale della Fondazione Luigi Einaudi, sottolineando entrambi la necessità di un sovranismo di produzione energetica nazionale ed europeo, distante dalla superficialità dei populismi e contrario al monopolio delle Grandi Potenze, Cina in primis.


L’ intervento più atteso è stato quello del Ministro dell’ Ambiente, il quale ha precisato la volontà di agire dal punto di vista legislativo nonostante la situazione internazionale e i venti di Guerra abbiano complicato non poco le cose, a cominciare dall’ aumento del costo del gas del 40%, o del caldo torrido che ha prodotto una importante siccità che ha messo a dura prova gli investimenti idroelettrici. Nonostante tali evidenze, Picchetto Fratin ha dichiarato l’ intenzione di supportare l’ idroelettrico con 6 o 7 miliardi di euro, pari allo 0,5% del Prodotto interno lordo del nostro Paese; la volontà del Ministro è altresì quella di concentrare l’ azione di Governo sull’ eolico offshore, parchi eolici costruiti su superfici d’ acqua con almeno 2 porti attrezzati con grandi impianti e aree lottizzate per metterle a bando; il progetto è assai costoso a cominciare dall’ acciaio da utilizzare; il Ministro ha inoltre rafforzato il pensiero di tutti gli esperti, sulla necessità di diversificare gli investimenti green con il fotovoltaico e il nucleare di quarta generazione che non prevederà centrali nucleari di Stato e di vecchie e ormai passate intenzioni politiche; egli conclude con l’ impegno in ambito europeo di prorogare la sospensione delle quotazioni dei titoli contro la speculazione dei prezzi.

Tecnologie Green: un ottimo passo avanti ma la burocrazia le frena

L’ europarlamentare bulgara Tsvetelina Penkova, nel suo intervento ha affrontato questioni altrettanto interessanti, ad esempio sulle norme europee, di cui si avrà un quadro più decisionale nel mese di Novembre. Nello specifico ha parlato di capacità di produzione delle tecnologie green a livello nazionale, individuazione della forza lavoro ( tecnici altamente specializzati) e soprattutto riguardo le norme sul consumo: la Penkova ha rassicurato il nostro Paese, vittima secondo il suo parere ( e come non essere d’ accordo con lei ), della peggiore disinformazione, che non saranno gli edifici privati ( dei cittadini ) ad essere oggetto di una supervisione energetica da parte dell’ Europa, ma gli edifici pubblici e amministrativi; si sta lavorando per i cittadini nel tentativo di ridurre le bollette del 50%, trovando soluzioni anche contro la speculazione. Peccato che durante il convegno nessuno abbia avuto il tempo di soffermarsi sui tempi biblici della burocrazia per le autorizzazioni regionali, nello specifico per gli impianti fotovoltaici che subiscono davvero un inferno: nella Regione Lazio ad esempio, sono necessari 2 anni di attesa per l’ autorizzazione a procedere da parte delle aziende che investono sui pannelli solari, e in questo modo rischiano di saltare anche le compravendite immobiliari dei terreni con gravi danni economici alle famiglie e ai proprietari terrieri che vogliono dare un futuro ai loro figli e liberarsi dalle spese passive di terreni non coltivati più da anni.

Sicilia ed investimenti nel fotovoltaico: come assecondare le nuove generazioni

In Sicilia sono necessari 4 o 5 anni per ottenere le autorizzazioni per gli impianti fotovoltaici, un’ assurdità! Tante aziende che fanno questi investimenti stanno chiudendo o vanno via dall’ Italia e le associazioni che dovrebbero difendere gli agricoltori, facendo opposizione al fotovoltaico, in realtà fanno del male a se stessi. Siamo il Paese del sole, perfetti per gli investimenti fotovoltaici; ci sono 3,5 milioni di ettari di terreni inutilizzati da noi in Italia e i giovani non fanno più il lavoro dei padri, dei nonni che stavano sempre sui campi. I tempi sono cambiati, anche le associazioni di categoria dovrebbero rendersene conto: una famiglia che possiede un terreno, qualora decidesse di vendere alle aziende del fotovoltaico, guadagnerebbe dai 30 ai 40 mila euro ad ettaro ( 10 ettari sono quindi dai 300 ai 400 mila euro) molto più del valore reale del terreno perchè è inteso come investimento green, ed invece preferiscono tenere incolta la loro terra. Poi ci sono troppi vincoli, in Italia non si può avanzare di un centimetro che bisogna fermare tutto ma così sappiamo bruscamente l’ economia e nuovi posti di lavoro.

È stato sicuramente un convegno sensibilizzatore sulle politiche green e la Fondazione Luigi Einaudi ha dimostrato nuovamente di orbitare su percorsi europei di pregiatissimo livello grazie ad un’ organizzazione al cui interno ci sono donne e uomini di enorme valore e che rappresentano il massimo per la cultura liberale italiana e punto di riferimento europeo, come dimostra la collaborazione con l’ European Liberal Forum, rappresentato al convegno romano dal suo vice presidente l’ avv. Marco Mariani, che ha salutato le delegazioni estere presenti; Una realtà quella dei Liberal che ha sede a Bruxelles e collabora costantemente con i gruppi politici europei di Alde Party e Renew Europe. I liberali in Europa rappresentano una luce indispensabile nel buio di un europeismo tutto da costruire; le tematiche che i liberali affrontano da Maestri in Europa non riescono a fare “breccia” in termini politici agli occhi dei cittadini italiani, ma bisognerebbe rendersi conto che il termine Europa vuol dire futuro, modernità, innovazione e tecnologia in tutti i settori, senza Europa e i liberali c’è il buio, la qualità del convegno lo dimostra.

Ultimo Aggiornamento: 30/10/2023 17:16