Il mondo del basket piange la scomparsa di una leggenda: Bobby Knight, il celebre allenatore del basket NCAA, è deceduto all’età di 83 anni. Conosciuto come il “Generale”, Knight ha trascorso gran parte della sua illustre carriera legato all’Università di Indiana, dove ha conquistato tre titoli universitari. La sua scomparsa è avvenuta dopo un lungo periodo di degenza, iniziato ad aprile, segnando la fine di una figura iconica nel mondo dello sport.
La carriera di Knight ebbe inizio nel 1965, quando, a soli 24 anni, fece il suo esordio come allenatore sulla panchina di Army. Tuttavia, è alla guida di Indiana che Knight ha scritto la sua storia più memorabile, accumulando 661 vittorie e qualificandosi per il torneo NCAA in 24 delle 29 stagioni in cui è stato attivo. Tra i tre titoli conquistati, quello del 1976 rimane indimenticabile, un’annata perfetta per gli Hoosiers senza alcuna sconfitta.
Il 1984 ha visto Knight assumere la guida del Team USA alle Olimpiadi di Los Angeles, portando la squadra alla vittoria della medaglia d’oro. Questa vittoria è stata un punto culminante nelle Olimpiadi, contribuendo all’ultimo trionfo di una selezione formata da giocatori del NCAA.
La carriera di Knight, tuttavia, è stata caratterizzata anche da episodi “sopra le righe”. Dal famigerato lancio di una sedia durante una partita con Purdue agli scontri fisici con i giocatori, il “Generale” ha sempre tenuto alta l’attenzione su di sé. Nel 2001, ha lasciato Indiana per allenare a Texas Tech, collezionando ulteriori successi e raggiungendo l’incredibile traguardo di 880 vittorie in carriera. Questa cifra ha superato il record precedentemente detenuto da Dean Smith.
L’eredità di Bobby Knight nel mondo del basket NCAA non si limita solo ai numeri e ai titoli, ma include anche la sua influenza indelebile sulle generazioni di giocatori e appassionati di basket. La sua dedizione al gioco e il suo approccio unico rimarranno una parte indelebile della storia dello sport, segnando la fine di un’era nel coaching del basket.