
Una separazione brutta e con tanti strascichi, quella tra l’ex letterina Alessia Fabiani e l’imprenditore Fabrizio Cherubini. “Sono 8 anni che aspetto di parlare”, ha detto ieri Cherubini al giudice, dopo essere scoppiato a piangere. Incalzato dal pubblico ministero e dall’avvocato di parte civile, Francesco Orione, l’uomo ha cercato di respingere con forza le accuse di maltrattamenti a suo carico: “Ho depositato anche una querela perché lei aveva raccontato al tribunale fatti non veri”, spiega.
La relazione tra Fabiani e Cherubini è durata circa 7 anni, dal 2008 al 2015, la convivenza anche di più: vivevano nello stesso appartamento ma dormivamo in camere separate. Già dai primi del 2016 il rapporto era andato alla deriva. “Tramite delle conoscenze in comune – ha detto Cherubini – ho scoperto che lei aveva una relazione con il suo maestro di tennis”. Le liti si fanno sempre più frequenti, lui inizia a chiederle di mandargli foto per documentare dove si trovasse. “Rientrava non prima delle 2 o le 3 di notte, visibilmente alterata. Quando era fuori casa le chiedevo di mandarmi foto per capire dove fosse”.

Alessia Fabiani, le chat
Il pubblico ministero ha, dunque, fatto leggere all’imputato delle chat WhatsApp: “Sono a fare una passeggiata” scriveva lei, “Sì mo’ si chiamano passeggiate, continui a prendere in giro me e i tuoi figli a cui non hai mai lavato una maglietta o scaldato un biberon”, rispondeva lui. Secondo la donna, il 6 aprile 2016 l’uomo, al termine di una litigata, l’avrebbe afferrata per il collo provocandole dei lividi documentati da un referto medico che certifica una prognosi di 20 giorni. Quella sera, secondo Cherubini, lei è “rientrata a notte fonda”, lui era sul divano e le ha chiesto dove fosse stata, poiché l’aveva cercata al telefono tutto il giorno senza ottenere risposta. Lei avrebbe risposto che aveva il cellulare scarico. “Aveva abiti succinti, è chiaro che era stata con un altro uomo – ha sostenuto in aula l’uomo – a quel punto è andata in bagno e io ho preso in mano il suo telefono e ho visto che la batteria era completamente carica. Quando mi ha visto mi ha aggredito con un calcio ai genitali e un pugno. Io mi sono difeso spingendola”. A questo punto la pm ha mostrato delle foto con i segni sul collo della Fabiani. “Io questi segni non li ho mai visti perché lei non era presente in casa e io non l’ho mai toccata”.
Fabiani: “Aggredita e offesa dal mio ex marito”
L’accusa ha anche contestato all’uomo le offese che sarebbero state all’ordine del giorno: “mentecatta” “poco di buono“. “Tu sei uno psicopatico, è da anni che mi picchi, mi hai rotto la mandibola”, scriveva invece l’ex letterina in un altro messaggio whatsapp. Cherubini ha provato a replicare e insistito sui presunti tradimenti della donna (“quella volta nel 2011 ero troppo innamorato e la perdonai”) e ha raccontato: “Per una settimana aveva dormito fuori casa in hotel. Non è vero come che le feci recapitare dei vestiti tagliuzzati. Lei mi aveva chiesto degli abiti che erano nella nostra abitazione e li affidai a un mio amico per portarglieli in albergo”.
Fabiani, l’ex marito: “Voleva un mantenimento da 4000 euro”
L’avvocato della difesa, Emanuele Mancuso, in aula ha anche cercato di fare emergere le contraddizioni legate alla presentazione della querela e alla sua remissione. “La mia ex mi ha chiesto un ingente mantenimento, 4000 euro al mese. Se glielo avessi accordato avrebbe rimesso la querela. L’ho fatto ma quando, per problemi economici, non sono stato più in grado di pagarle gli alimenti lei l’ha ripresentata”. All’uomo sono contestate anche violenze psicologiche. Avrebbe, infatti, sminuito il lavoro della compagna. “Cosa faceva la signora Fabiani nel periodo in cui lei era in difficoltà economiche?”, ha chiesto l’avvocato di parte civile. “Niente”, ha risposto. “Quindi per lei il teatro è niente?”.