
La comunità cinematografica e teatrale internazionale si unisce nel lutto per la perdita di Spiros Focas, deceduto nella sua città natale, Atene, all’età di 86 anni. La sua famiglia ha condiviso la notizia del suo passaggio tramite un post su Facebook, lasciando un vuoto nell’arte drammatica sia in Grecia che all’estero.
Focas, nato a Patrasso nel 1937 e trasferitosi ad Atene a nove anni, ha iniziato la sua carriera artistica diplomandosi alla scuola di recitazione “Kostis Michailidis“. Ha raggiunto la fama internazionale con la sua partecipazione a “Tramonto di sangue“, che fu presentato al Festival di Cannes nel 1959, segnando l’inizio di una carriera che lo avrebbe portato a lavorare in Italia e a Hollywood.

In Italia, ha ottenuto il riconoscimento per il suo ruolo in “Morte di un amico“, e il suo talento è stato celebrato in patria dalla ministra della Cultura greca, Lina Mendoni, che lo ha descritto come uno degli attori “più conosciuti e amati” del Paese, con una significativa carriera teatrale sui palcoscenici internazionali.
Famoso anche a Hollywood
Oltre alla sua celebre partecipazione in “Rocco e i suoi fratelli” di Visconti, Focas è noto per le sue interpretazioni in grandi produzioni di Hollywood, come “Il gioiello del Nilo” e “Rambo III“, dimostrando la sua versatilità e il suo carisma.
Nonostante il successo e le luci della ribalta, la vita personale di Focas è stata contraddistinta da decisioni audaci e profonde, come la scelta di non avere figli, che ha spiegato essere motivata dalla sua critica visione del mondo. Si è sposato quattro volte, la prima a soli 21 anni e l’ultima a 76 anni.
La sua morte segna la fine di un’era per il cinema greco e internazionale. Il suo legato artistico e la sua presenza sullo schermo rimarranno a testimoniare la sua eccezionale capacità di portare storie e personaggi alla vita, influenzando generazioni di spettatori e attori.