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“Non autorizzo”. La bufala sulle nuove regole di Facebook è tornata di moda: ecco come stanno davvero le cose

Pubblicato: 13/11/2023 14:54

Vi sarà sicuramente capitato di leggere, negli ultimi anni, post di vostri amici che attraverso i social hanno pubblicato messaggi che iniziavano così: “Non autorizzo“. A seguire, di volta in volta, un testo diverso. Nel 2020 era stato il caso, per esempio, del “non autorizzo le scuole isolare mio figlio se dovesse presentare improvvisamente qualche linea di febbre”. Nel 2022, invece, era diventato virale il seguente testo: “Non autorizzo Facebook/Meta o nessuna delle organizzazioni legate a Facebook/Meta a usare le mie immagini, informazioni, messaggi o post”. Una tendenza tornata di moda anche nel 2023, con l’ennesima variante: “Non autorizzo Facebook ad addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account”. La domanda, allora, non può che essere la seguente: questi post hanno davvero un senso? Ecco la risposta. (Continua a leggere dopo la foto)
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In realtà, Facebook non sta per diventare un social a pagamento, nonostante i molti articoli circolati in merito. Agli utenti sarà data la possibilità di pagare per evitare pubblicità, ma si tratta di un’altra cifra e destinata ad altro scopo. Bene precisare, inoltre, che in caso contrario non sarebbe certo sufficiente un post per impedire un’operazione di questo tipo. (Continua a leggere dopo la foto)

Una bufale bella e buona, insomma. Con un fondo di verità. Come spiegato da Repubblica, Meta ha davvero creato una versione di Facebook a pagamento e senza pubblicità personalizzata per la sola Unione europea. Ma ovviamente questo cambiamento non è automatico. C’è poi il nodo del possibile utilizzo delle nostre foto. Il social, nel regolamento, chiarisce che “alcuni contenuti che condividi, come foto o video, potrebbero essere protetti dalle leggi sulla proprietà intellettuale”. Si precisa, però, che “per fornire i nostri servizi, abbiamo bisogno che tu ci fornisca alcune autorizzazioni legali per utilizzare questi contenuti”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’autorizzazione scatta nel momento stesso in cui ci si iscrive a Facebook. Di conseguenza, il social può già, di fatto, utilizzare il materiale che noi utilizziamo. Inutile, insomma, sperare che sia sufficiente un post con scritto “non autorizzo” a cambiare le regole. Bisogna rassegnarsi alle normative adottate dalle piattaforme oppure evitare di iscriversi, senza alternative.

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Ultimo Aggiornamento: 13/11/2023 16:33