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Rosanna muore cadendo dalla finestra: la badante arrestata per omicidio

Pubblicato: 16/11/2023 09:39

La caduta di una pensionata di 77 anni di Bergamo, Rosanna Aber, dal balcone della sua casa, al quarto piano di un palazzo di Colognola il 22 aprile del 2022, era sembrata inizialmente un suicidio. Poi, l’ipotesi della disgrazia che, tuttavia, non aveva convinto del tutto gli investigatori: oggi, dopo un anno e mezzo di indagini, la Squadra mobile della questura di Bergamo ha arrestato la domestica della pensionata. Krystyna Mykhalchuk, 26 anni, di origine ucraina, è accusata di omicidio volontario e indebito utilizzo della carta bancomat della signora Aber.

Rosanna Aber uccisa dalla badante ucraina

All’inizio delle indagini, era stata presa in considerazione l’ipotesi di un gesto estremo, che i pochi indizi non escludevano del tutto. Un’anziana, Rosanna Aber, 77 anni, vedova da poco, che in un momento di sconforto decide di farla finita lanciandosi dalla finestra della stanza da letto, al quarto piano. Sette mesi prima aveva perso il marito, Giulio Gianni Besana: una ricostruzione apparentemente ragionevole. Ma ai tre figli e chi conosceva Rosanna, come i condomini del palazzo in via Einstein, nel quartiere di Colognola a Bergamo, dove viveva, l’ipotesi del suicidio sembrava stridere con il carattere della pensionata. Ora, a distanza di un anno e mezzo da quel 22 aprile 2022, gli uomini della Mobile della questura di Bergamo hanno arrestato la domestica ucraina della 77enne, Krystyna Mykhalchuk, 26 anni.

Rosanna Aber, uccisa per una questione di soldi

La ragazza è accusata di averla spinta dalla finestra. Nell’ordinanza, firmata dal gip Alessia Solombrino, risponde di omicidio volontario e di indebito utilizzo del bancomat della vittima. Il movente? Questione di soldi, 2mila euro giocati alle macchinette. Questo è il quadro ricostruito dall’indagine coordinata dai pm Emanuele Marchisio e Guido Schininà. L’arrestata, in Italia da più di dieci anni, avrebbe prelevato dal conto di Aber il denaro che poi avrebbe giocato alle slot in bar della città. Proprio il giorno della sua morte l’anziana aveva scoperto un ammanco di 2mila euro e si era confidata con una conoscente. Gli uomini della Mobile hanno rintracciato due donne, testimoni chiave.

Rosanna Aber aveva un viaggio in programma

I poliziotti, infatti, erano convinti che alle 13.30 del 22 aprile qualcuno potesse aver visto o sentito qualcosa. La colf, che da più di un mese e mezzo faceva le pulizie per l’anziana, era in casa al momento della tragedia. Partendo dai racconti dei testimoni e da alcune contraddizioni del racconto dell’indagata, i poliziotti hanno accertato che fu lei a eseguire più prelievi al bancomat. Inoltre dalla vita di Rosanna non sono emersi né sconforto né tendenze suicide. La donna, al momento della caduta, era appena rientrata dopo aver saldato in agenzia il conto di un viaggio che aveva in programma. Circostanza apparsa incompatibile con la scelta di uccidersi.

Rosanna Aber, la scoperta del buco in banca da parte del figlio

Anche i rilievi della Scientifica nella camera da letto avevano sollevato dubbi. Poi, le attenzioni degli inquirenti si erano focalizzate sulla colf aveva raccontato che quel pomeriggio l’anziana era caduta dalla finestra mentre stava pulendo i vetri. Peccato che indossasse le scarpe e avesse ancora la borsetta a tracolla. I figli della donna, uno dei quali abita sopra l’appartamento della madre, avevano intanto scoperto il buco in banca. La 77enne aveva deciso di far denuncia, ma non ha fatto a tempo. Ci hanno pensato i figli. E da qui è partita l’inchiesta.

Rosanna Aber, una vicina: “Krystyna mi chiese soldi in prestito”

Come racconta il Corriere della Sera, ci sarebbero anche dei filmati in cui si vede la badante prelevare al bancomat con la carta della vittima. Domani è fissato l’interrogatorio di garanzia, con l’avvocato Andrea Pezzotta che in questa fase si rifugia dietro un no comment: dietro i duemila euro rubati da Krystyna ci sarebbero problemi di ludopatia, tra gratta e vinci e videopoker. Una vicina di casa racconta: “Mi aveva chiesto 50 o 100 euro per tre o quattro volte, glieli avevo prestati, diceva di essere in difficoltà”. La ragazza è sposata e ha una figlia piccola e viveva da cinque anni in un piccolo condominio di Scanzorosciate, dove qualcuno è incredulo per le accuse.