
Nel corso del pomeriggio di ieri una tromba d’aria si è abbattuta sulle coste amalfitane, verso le 16.26. Il fenomeno ha toccato la parte di costa tra Maiori e Capo Orso: fortunatamente non vu sono stati danni ma le immagini diffuse da Il Quotidiano della Costiera sono decisamente impressionanti. Rimane attiva l’allerta gialla sul territorio campano.
Trombe marine, un fenomeno estremamente variabile
Una tromba d’aria marina è un vortice intenso che si forma al di sopra di una superficie acquatica, quando particolari condizioni atmosferiche si manifestano. Questo fenomeno è essenzialmente una versione acquatica del tornado, e viene solitamente osservato in prossimità di corpi d’acqua come mari e laghi.
Il processo di formazione inizia con il surriscaldamento della superficie dell’acqua, che porta l’aria calda e umida a salire verso l’alto. Questo processo è facilitato durante le giornate calde quando l’acqua ha accumulato calore. Contemporaneamente, l’arrivo di aria fredda in quota crea una situazione di instabilità atmosferica: l’aria calda, essendo più leggera, tende a salire rapidamente, mentre l’aria fredda scende. Questo scambio verticale di masse d’aria può generare rotazioni a causa delle varie forze atmosferiche in gioco, come il gradiente di pressione e il vento.
L’elemento chiave per la formazione delle trombe marine è la presenza di un particolare tipo di nube, il cumulo congesto. Questa nube si caratterizza per un forte sviluppo verticale, che può raggiungere altezze considerevoli, fino a 6.000 metri. La nube si forma grazie all’aria umida e calda che sale e si raffredda, raggiungendo il punto di condensazione e dando vita alla nube.
Trombe marine e tornado: le differenze
Contrariamente ai tornado terrestri, che richiedono la presenza di un cumulonembo, ovvero una nube temporalesca in fase avanzata di sviluppo, per le trombe marine il cumulo congesto è sufficiente. Ciò rende la loro formazione relativamente più frequente e meno prevedibile rispetto ai tornado, che sono spesso associati a sistemi temporaleschi ben definiti.
Le trombe marine possono variare significativamente in termini di dimensione, intensità e durata. Alcune rimangono piccole e destrutturate, mentre altre possono crescere fino a diventare fenomeni imponenti, visibili da grandi distanze. La loro durata è tipicamente breve, spesso meno di venti minuti, ma in quel lasso di tempo possono raggiungere velocità del vento molto elevate, potenzialmente pericolose per le imbarcazioni e le strutture costiere.
Infine, è importante notare che nonostante il nome, le trombe marine non “succhiano” acqua in modo significativo. L’aspetto di un “tubo” che connette la nube alla superficie dell’acqua è dovuto principalmente alla condensazione dell’umidità e non all’acqua di mare che viene sollevata verso l’alto.