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Il disagio dell’insicurezza: Filippo Turetta è figlio di una generazione che temiamo di perdere

Pubblicato: 25/11/2023 13:34

L’Italia non è ai primi posti in Europa per omicidi o reati legati alla violenza. Negli anni 80 la violenza mafiosa, per esempio, amplificava enormemente il dato. Ma la percezione era diversa. Capitava a loro, ai mafiosi in guerra e a coloro che li combattevano. Via d’Amelio fu il culmine di questa tendenza e del senso di pericolosità del Paese. Oggi riguardo agli omicidi l’Italia è al 20 posto su 27 paesi europei, sopra Malta e Lussemburgo, ma cosa mai può capitare in Lussemburgo? I paesi con il più alto numero di omicidi sono i paesi baltici e la civile Finlandia della simpatica Sanna Marin. Perché? Quali sono i moventi, le cause scatenanti, alcool, uso di sostanze, altre cause, al di là di appartenenza al comune ceppo ugro-finnico, in cui dai vichinghi in poi la morte è un accidente accettato, come si sta sperimentando nella guerra tra russi di Kiev, i primi russi, e russi di Mosca. In Italia si muore meno che in Nord Europa, ma la percezione dell’italiano è di profonda insicurezza, ansia, paura. Certo c’è chi sulla paura lucra, la monta, ci soffia dentro come un palloncino emotivo. Da cui una sfilza negli anni di decreti sicurezza, in un paese in cui da trent’anni, per esempio, le mafie lucrano ma non sparano come un tempo. In gran parte è un’ insicurezza patrimoniale, i reati contro il patrimonio aumentano se il patrimonio è diffuso, come in Italia, e se un quarto della popolazione versa in stato di povertà assoluta o relativa. Furti, scippi, borseggi, truffe agli anziani, rapine, estorsioni. Sarebbe interessante se l’ISTAT facesse un’analisi di questi reati prima e dopo il reddito di cittadinanza ed ad un anno dalla sua modifica. Poi ci sono i crimini che mettono a rischio un altro patrimonio, quello genetico, il più importante.

Giulia Cecchettin

Il terrore di perdere i figli (unici)

Facciamo pochi figli, una volta le famiglie erano di 5 figli ed oltre, e molti morivano precocemente per malattie. Oggi si fa di media un figlio e cocci a testa, e l’ansia di poterlo perdere, per un incidente o per colpa di qualcuno che gli vuole male, è enorme. È un vuoto che può schiantare famiglie in molti casi già in crisi per un ansia diffusa. Quella di futuro, personale, di coppia, familiare. I figli sono l’unico vero capitale che abbiamo, l’unico che abbia un traguardo superiore, al di là di coloro, che diffondono valori e beni immateriali oltre la genitorialità. Si ha paura di perdere i figli, le uccisioni e i rapimenti di ragazzi al rave party in Israele ci ha impressionati. Può capitare anche a noi? E di qui la paura nei confronti degli immigrati. Hanno altri valori, temono meno gli Stati rispetto alle leggi e prassi islamiche. E poi c’è la paura dell’ignoto dentro di noi, dentro di lui, l’indecifrabile. Il “bravo ragazzo” che si trasforma in mostro, da Dr.Jekyll a Mr.Hide.

Un ragazzo “normale” che si è trasformato in mostro

I mostri nascosti sono tra noi, nel disagio di un ragazzo non soppesato, in una mente che si perde nel silenzio, nel solipsismo di camerette, senza fratelli, e smartphone. Nessuno si sente al sicuro, al riparo, immune ed esente da sbagli, abbagli, errori educativi, assenze, tutele. È il disagio dell’insicurezza, a volte intriso da sensi di colpa per il proprio individualismo. Che ci lascia soli, con noi stessi, ed abbiamo paura, forse, proprio di noi.

 

 

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2023 13:41