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Giulia Cecchettin, la scoperta di Chi l’ha visto sulle ricerche: cosa è emerso

Pubblicato: 30/11/2023 13:15
Turetta psicologo Gabriella Marano

Nel mondo delle indagini e della cronaca nera, ogni dettaglio può fare la differenza tra la vita e la morte. La drammatica fine di Giulia Cecchettin, secondo la narrazione di “Chi l’ha visto”, solleva domande scomode sulla possibilità di salvare una giovane vita che si è conclusa in modo tragico. Federica Sciarelli, insieme al suo team di giornalisti, ha cercato di capire se la tragedia avrebbe potuto essere evitata.
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Sabato sera ricevettero 3 chiamate ma partì una sola volante

Il punto di partenza è una telefonata da parte di un cittadino premuroso alle 23:18, segnalando un’aggressione e un rapimento. La domanda che affiora è inevitabile: “Quando è stata messa in relazione questa telefonata con la scomparsa dei due giovani?”. La risposta a questa domanda avrebbe potuto essere cruciale per la vita di Giulia Cecchettin. Le indagini svelano che contemporaneamente alla segnalazione sulla giovane, ci sono state altre due richieste di intervento per una rissa in un bar e un litigio a seguito di un incidente. Sciarelli spiega infatti: “Nel comunicato viene scritto che in contemporanea con la telefonata del testimone in centrale arrivano altre due richieste di intervento, una per una rissa in un bar e una per un litigio in seguito a un incidente – dicono nel servizio di Chi l’ha Visto – Dunque in totale arrivano tre telefonate e si interviene per la rissa e per il litigio ma non per l’aggressione a Giulia che dura dalle 23:18, ora della telefonata del testimone, alle 23:50 ora in cui la Punto” di Turetta “transita attraverso il Varco Nord in uscita dal centro abitato”.

La spiegazione dei carabinieri e quei 32 minuti in cui Giulia poteva essere salvata

Il comunicato dei Carabinieri di Vigonovo, tuttavia, rivela una priorità di intervento diversa. Mentre si è intervenuto per la rissa e il litigio, l’aggressione a Giulia è rimasta inascoltata per quei cruciali 32 minuti che avrebbero potuto fare la differenza tra la vita e la morte. La macchina di Filippo Turetta, il presunto aggressore, è transitata attraverso il Varco Nord, lasciando dietro di sé una scia di tragedia.

Giulia Cecchettin con il padre, il giorno del 22esimo compleanno

La domanda persistente di Federica Sciarelli è eloquente: “In quei 32 minuti, Giulia poteva essere salvata?”. Un interrogativo che, purtroppo, rimane senza risposta definitiva.

L’attenzione si sposta poi sulla denuncia del padre, Gino Cecchettin. Una denuncia verbalizzata come “allontanamento volontario” alle 13:30 del giorno successivo. Un dettaglio che solleva ulteriori interrogativi sulla gestione delle informazioni da parte delle forze dell’ordine. Il padre aveva fornito un resoconto dettagliato della scomparsa di Filippo e della sua relazione malata, caratterizzata da un’ossessiva gelosia.

Il padre Gino Cecchettin contattato dal testimone di sabato sera

La mancata correlazione tra la segnalazione del padre e l’aggressione subita da Giulia solleva domande sulla tempestività e la coerenza nelle indagini. Le forze dell’ordine affermano che il collegamento tra i due eventi è avvenuto solo dopo che Gino Cecchettin ha pubblicato un appello sui social per chiedere aiuto nelle ricerche. Solo allora è stato contattato da un cittadino di Vigonovo, il quale ha permesso ai Carabinieri di risalire alla telefonata originale: “Il collegamento tra i due fatti è avvenuto dopo che il padre della giovane, ha pubblicato un post social per chiedere aiuto nelle ricerche, venendo cosi successivamente contattato da un cittadino di Vigonovo. Solo a quel punto, fanno sapere i militari, il signor Gino “comunica la circostanza ai carabinieri che risalgono alla chiamata”.

In conclusione, la tragedia di Giulia Cecchettin è avvolta in una serie intricata di eventi che sollevano interrogativi sulla tempestività degli interventi e sulla gestione delle informazioni cruciali. Resta un amaro rimpianto e la consapevolezza che, forse, in quei 32 minuti fatali, la vita di Giulia avrebbe potuto essere diversa.