
È terminato intorno alle 20 di sera, dopo nove ore, l’interrogatorio di Filippo Turetta, in carcere per aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Il 21enne ha questa volta risposto alle domande davanti al pm di Venezia Andrea Petroni. Certo, a tante domande ha risposto “non ricordo”, ma qualcosa ha detto tra lunghe pause, silenzi e lacrime. Per spiegare i motivi delle sue azioni ha detto: “Mi è scattato qualcosa in testa”. Poi la sua verità, il perché dell’omicidio che ha sconvolto tutta Italia, della vita tolta all’ex fidanzata Giulia Cecchettin accoltellata a morte, mentre cercava di difendersi con le mani a parare i colpi. Avrebbe sostenuto di aver avuto la mente offuscata, un black out, quando ha capito che Giulia era decisa a troncare.
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Filippo Turetta in carcere vedrà la psicologa ogni due settimane. Lo ha stabilito il «Gruppo di osservazione e trattamento», come ha appreso l’agenzia LaPresse. Il prossimo colloquio è previsto per mercoledì. Dopo la riunione di oggi gli esperti dovrebbero dare nei prossimi giorni indicazioni rispetto a un eventuale cambio di reparto di Turetta, che è ancora tenuto in infermeria. Molto probabilmente verrà trasferito nella sezione “protetti”, quella per i detenuti per reati a “forte riprovazione sociale” che, a loro tutela, non devono avere contatti con persone in carcere per altre tipologie di reati.
Mentre attende il trasferimento nella sezione “protetti” del penitenziario, a sua tutela, il giovane potrebbe essere sentito nuovamente dagli inquirenti nei prossimi giorni. Potrebbero servire altre ore di interrogatorio per fare definitiva chiarezza su tutti i dettagli.