Vai al contenuto

Finto regista prometteva film e poi abusava delle ragazze: condannato. Ma è ancora libero

Pubblicato: 01/12/2023 18:06

Il tribunale di Roma ha condannato per violenza sessuale un uomo di 51 anni, Claudio Marini, originario di Frosinone, a 11 anni e 9 mesi.

L’uomo attirava le ragazze con la promessa di lanciarle nel mondo del cinema, con la scusa di dover fare un provino le portava in casa e poi abusava di loro.

Marini venne arrestato dai carabinieri nell’agosto del 2020. Risulta anche un arresto a Milano, a dicembre 2022: nel capoluogo lombardo sarebbero avvenuti ben quattro episodi. 

Marini è tornato libero durante il processo per legittimi impedimenti, la scusa di una lombosciatalgia e l’assenza di qualche testimone che hanno fatto rinviare le udienze.
Leggi anche: Fu uccisa e buttata in un carrello della spesa: la decisione dei giudici è arrivata

Sempre lo stesso modus operandi

Marini organizzava finti casting. Il primo step era un appuntamento in un albergo, per poi continuare con un secondo in un fast food e infine con “provino” all’interno del suo appartamento. Ed è proprio qui che si sono consumate le violenze: ben 12 ragazze sono cadute nel tranello.

A Marini sono state contestate otto violenze avvenute a Roma e quattro a Milano. E un tredicesimo episodio per cui si procede separatamente.

In Lombardia, dice la procura, il cinquantenne si presentava come il responsabile di un’agenzia cinematografica. 
Leggi anche: Lottatrice professionista massacrata dal marito davanti alla figlia: “Non sono riuscita a difendermi”

Differenza Donna: “La nostra associazione si è costituita parte civile”

Gli avvocati Teresa Manente e Marta Cigna di Differenza Donna, associazione in difesa delle donne, hanno dichiarato: “Questa sentenza rappresenta una nuova era, l’era del ‘Me Too’ italiano, un movimento che parte dalla forza delle donne del mondo dello spettacolo, dalla loro consapevolezza dei loro diritti negati. La nostra associazione si è costituita parte civile e insieme all’associazione Amleta lotta per svelare la gravità e la diffusione di molestie e violenza sessuale in questo contesto dove permangono stereotipi e pregiudizi sessisti. Vogliamo dire a tutte le giovani donne attrici o aspiranti attrici – concludono le due avvocate – che è reato chi viola la nostra libertà di autodeterminazione e sessuale e chi sfrutta il proprio potere per indurci a subire e a tacere”. 
Leggi anche: Scrive nel tema: “Non mi piace quando fa male alla mamma”, bimbo di 7 anni incastra il padre

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure