
Un terremoto di magnitudo 5.5 ha scosso alle 3.35 (le 4.35 in Italia) la regione di Ramganj, in Bangladesh. Il sisma – precisa l’Usgs, l’ente statunitense per la rilevazione dei terremoti – ha avuto epicentro a 10 chilometri di profondità. Al momento non si ha notizia di vittime. La magnitudo sarebbe invece 5.8 secondo il centro tedesco di ricerca GFZ.
Il Bangladesh si trova in una complessa area geologica: da un lato scivola sotto (subduzione) il Myanmar (Birmania), dall’altra è sottoposto alle forze del movimento della penisola indiana.
Il termine subduzione indica una zona dove una placca terrestre si infila sotto un’altra, generando enormi tensioni. Le aree di subduzione sono quelle dove si verificano i terremoti più violenti, come quello del 2004 in Oceano Indiano che causò (con il conseguente tsunami) la morte di 230.000 persone, e quello di Tohoku del 2011, in Giappone, quando persero la vita oltre 20.000 persone.
Il Bangladesh è attraversato dalla stessa fascia di subduzione che, ad oltre 1300 chilometri di distanza, causò il sisma del 2004 in Oceano Indiano. Quest’area si scontra con il sistema di fratture più a nord, prodotte dalla spinta dell’India verso l’Asia – che ha causato l’innalzamento della catena himalayana.