Elena Cecchettin ha impresso sulla sua pelle un simbolo duraturo in memoria della sorella scomparsa, Giulia Cecchettin. Sul suo braccio sinistro, un tatuaggio delicato: un orsetto, raffigurato con tratti lineari e precisi, un’opera originale di Giulia, che desiderava diventare fumettista.
Giulia Cecchettin, ventiduenne e studentessa, aveva un amore particolare per gli orsetti, motivo per cui questo simbolo è stato scelto come eterno ricordo. Il dolore di Elena è palpabile, un misto di lutto e tributo alla sorella amata.
Nella loro casa, ora vuota, il silenzio parla delle assenze: prima la madre Monica e ora Giulia. Elena, pubblicamente forte e matura, ha affrontato la tragedia con coraggio, ma è chiaro che la perdita ha lasciato una ferita profonda.
La scelta di Elena di accompagnare la rivelazione del tatuaggio con il brano “Little Talks” degli Of Monsters and Men, diffuso sui social media, è una testimonianza della sua lotta interiore. Le parole della canzone risuonano con il suo dolore: “Sei andata, andata, andata via. Ti ho vista scomparire, tutto ciò che resta è un tuo fantasma.”
Oltre al lutto personale, Elena si è espressa contro le teorie cospirazioniste diffuse recentemente e sta lavorando affinché venga fatta giustizia per Giulia. La sorella scomparsa era stata vittima di un “bravo ragazzo” che si è rivelato un’ombra oscura nella loro vita, un pericolo non immediatamente riconosciuto.
Elena si è anche schierata contro il patriarcato, che vede come un substrato culturale alimentante la violenza. Questo atteggiamento pubblico, tuttavia, non oscura la sua sofferenza privata: il tatuaggio è un modo per tenere viva la memoria di Giulia, un segno tangibile di un amore che persiste oltre la morte.
Questo tatuaggio non è solo un tributo; è un simbolo di resistenza, un promemoria del legame indissolubile tra due sorelle, e una dichiarazione contro la violenza che ha spezzato la loro unione.