Vai al contenuto

Li tormentava obbligandoli ad ascoltare audio della figlia morta: vicina di casa condannata

Pubblicato: 03/12/2023 10:16

In un tranquillo comune della provincia di Taranto, un’insolita e dolorosa vicenda ha colpito una famiglia, sfociando in un processo giudiziario che ha visto coinvolta la loro vicina di casa. I genitori, già afflitti dalla perdita della loro piccola figlia, hanno vissuto un ulteriore calvario per mano di questa vicina, con cui i rapporti si erano deteriorati negli anni.

Gli audio della figlia imposti mentre entravano in casa: un dolore abusante

Dal 2017, la vicina avrebbe iniziato a molestarli in modi sempre più intensi e perturbanti. Le azioni, inizialmente minori come parlare male dei coniugi o sbattere le porte, sono evolute in veri atti di persecuzione. La svolta più agghiacciante è stata quando ha iniziato a riprodurre, ogni volta che la famiglia entrava o usciva di casa, la registrazione della voce della loro figlia defunta, un suono che si mescolava tragicamente con le loro stesse voci registrate in passato.

Il dolore e il terrore inferti ai genitori e alla loro figlia adolescente hanno raggiunto livelli insopportabili, costringendoli a modificare drasticamente le loro abitudini quotidiane per evitare ulteriori sofferenze. La situazione è sfociata in un processo legale, con l’avvocato Pasquale Blasi a rappresentare la famiglia. Il giudice Luana Loscanna ha emesso una sentenza di condanna di primo grado, infliggendo due anni di reclusione, con pena sospesa, alla vicina per stalking.

Ansia e paura per la coppia, gravi conseguenze sul loro equilibrio psicologico

Il caso, gestito dal sostituto procuratore Rosalba Lopalco e investigato dai carabinieri, ha portato alla luce la gravità delle azioni della vicina, descritte come ripetute molestie che hanno causato un grave stato di ansia e paura nella coppia.

Il 14 novembre, la corte ha accolto la richiesta di risarcimento danni, sottolineando però che nessuna somma potrà mai compensare il dolore e la sofferenza vissuti dalla famiglia. Questa vicenda, che più sembra uscita da un film dell’orrore, ha sconvolto l’intera comunità, lasciando una profonda riflessione sulle dinamiche relazionali nei contesti condominiali e sui limiti della convivenza civile.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure