
Morte di Patrizia Nettis, verso la riesumazione della giornalista trovata impiccata in casa il 29 giugno 2023 nella sua casa di Fasano, in provincia di Brindisi. Ci sono nuovi elementi di indagine, raccolti nelle ultime settimane. In particolare, gli inquirenti valutano di grande interesse la chat tra i due uomini con cui Patrizia ha avuto un litigio sotto casa, poche ore prima della sua morte.
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Troppe nodi da sciogliere nella vicenda Nettis, si farà l’autopsia
L’autopsia sul corpo di Patrizia Nettis sembra finalmente vicina. Attraverso il proprio legale, Giuseppe Castellaneta, la famiglia di Nettis si era vista rifiutare l’esame per tre volte. Adesso, però, i pm che si occupano del caso, Giuseppe De Nozza e Giovanni Marino, sarebbero pronti a chiedere la riesumazione del cadavere.
L’autopsia potrebbe finalmente portare alcune risposte. Le cause della morte, anzitutto, per capire se si tratti davvero di un suicidio. In particolare, sarebbe indicativo l’orario della morte. E poi ci sono le cause. Se si fosse davvero trattato di un suicidio, questo è stato istigato? Per provare a rispondere a queste ipotesi, il nome di uno degli uomini con i quali Nettis aveva litigato è stato iscritto nel registro degli indagati. Patrizia avrebbe avuto una relazione con l’uomo, e l’accusa per lui è di istigazione al suicidio e stalking.
C’è da chiarire anche il ruolo dell’altro uomo, con il quale l’indagato ha scambiato circa 400 messaggi via Apple Chat tra l’1.15 e le 3.34 della notte in cui è morta la giornalista. In quello scambio, Nettis viene definita “matta” e “quella cosa”. Uno dei due, inoltre, scrive: “la pagherà cara”, “non la passerà liscia”.
Infine, c’è la questione della scomparsa del personal computer di Patrizia, ritrovato nell’armadio del Comune che la giornalista usava quando svolgeva il compito di addetta stampa per il Municipio. I tecnici contano anche di recuperare il backup dell’IPhone14 di sua proprietà, bloccato e inaccessibile per i numerosi tentativi di accesso con password errate.